Socotra, l’isola incantata dello Yemen, si trova a nord-est dell’Oceano Indiano, vicino al Golfo di Aden, ed è considerata all’unanimità il “posto più strano al mondo”. Un luogo dove la natura omaggia l’immaginazione di paesaggi degni dell’opera Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle; un paradiso vergine e incontaminato che ha per protagonisti i colori intensi dei fiori e le forme stravaganti degli alberi, ma anche il mare, le dune di sabbia e le timide montagne che sfiorano a malapena i 1.525 metri d’altezza. Vediamo oggi insieme alcune curiosità su Socotra che oltre a essere un’isola incantata, è la più estesa del mondo arabo.
Socotra: carta d’identità
- nome completo: isola principale dell’Arcipelago di Socotra
- superficie: 3.579 km2
- popolazione: circa 50.000 persone
- centro principale: Hadibou
- lingue ufficiali: Soqotri (appartenente al ceppo delle lingue sudarabiche moderne) e Arabo
- moneta: riyal yemenita
- religione: mussulmana
Cinque curiosità su Socotra
La flora
La prima curiosità su Socotra riguarda la natura stessa dell’isola, un santuario botanico che ospita sul suo territorio un’incredibile diversità di specie (quasi 900) di cui almeno 1/3 sono uniche al mondo. Tra le tante ricordiamo la Dracaena cinnabari (nota anche come l’albero del drago o l’albero del sangue di drago) che secondo la leggenda nacque a Socotra dopo l’accesa battaglia tra un drago e un elefante conclusasi con la morte del rettile alato: la verità è che il colore del sangue è dato dalla resina che fuoriesce quando se ne intaglia la corteccia.
La fauna
Oltre a essere un santuario botanico, Socotra15 ospita una ricca fauna che annovera diverse specie endemiche di uccelli – tra cui lo Storno di Socotra, la Nettarinia di Socotra, lo Zigolo di Socotra e il Passero di Socotra, giusto per fare qualche nome – e di rettili (che costituiscono il gruppo di vertebrati più rappresentativi dell’isola). Il dato curioso riguarda i mammiferi: gli unici originari di Socotra sono i pipistrelli, mentre tutti gli altri sono stati introdotti dall’uomo per popolare l’isola.
Il mare
Non si visita Socotra per fare vita da spiaggia, ma per ammirare il suo immenso patrimonio naturale, che poi una parte di questo patrimonio si trovi sotto l’acqua del mare è un plus che consente di unire l’utile al dilettevole. L’arcipelago è stato soprannominato le Galapagos dell’Oceano Indiano per la quantità di coralli diversi che formano la barriera, oltre alle 730 specie di pesci e le 300 tra granchi, aragoste e gamberetti che popolano le sue acque.
Il clima
L’impressione è che a Socotra climi diversi si siano dati appuntamento: da giugno a settembre si avvicendano i monsoni accompagnati da venti e mari molto mossi, da ottobre a dicembre la vegetazione esplode e l’isola rinasce rigogliosa, tra gennaio e marzo il clima mite e il mare cristallino sono un invito a nozze per chi desidera vivere l’isola a full prima che si imponga il caldo arido, tipico del deserto e della steppa, di aprile e maggio.
Socotra, Patrimonio UNESCO
Paragonabile a un laboratorio della natura a cielo aperto, habitat alieno e paradisiaco, l’isola di Socotra non poteva certo sfuggire all’occhio attento dell’UNESCO che dopo averla designata, nel 2003, del titolo di Riserva Umana e della Biosfera, l’ha poi iscritta, nel 2008, nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità in virtù dell’elevata biodiversità e delle peculiarità endemiche che la rendono, agli occhi dei più, uno degli ultimi Eden del pianeta terra.
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