I tuffi al cuore della magica Colombia

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Fino a una decina di anni fa visitare la Colombia era ritenuta follia pura e chi decideva di andare controcorrente si limitava alla conoscenza di Cartagena de Indias e poco più. Oggi, fortunatamente, non è più così e la Colombia si afferma come una delle destinazioni top del Sud America oltre che, paradossalmente, una tra le più sicure. Difficile non lasciarsi incantare dalla magia dei suoi paesaggi, della sua cultura, dei suoi colori, della sua musica e della sua gente che vive all’insegna della buena onda (un modo latino per definire l’energia positiva), intimamente connessa alla Pacha Mama, la Madre Terra. E credetemi, non parlo per sentito dire considerato che tra il 2011 e il 2017 ci sono stata sei volte esplorandola nelle sue molteplici sfaccettature e vedendola mutare anno dopo anno. Di tuffi al cuore la magica Colombia ve ne procurerà a non finire e per non togliervi il piacere di assaporarli uno a uno, ve li citerò per sommi capi. Se siete curiosi e volete approfondire – fermo restando che in futuro tornerò a scriverne – sul mio blog trovate un lungo articolo intitolato Colombia tutta da scoprire.

La selva

In Colombia la Pacha Mama ha dato il meglio di sé e i posti, più o meno noti, in cui entrare in connessione con il Creato non mancano di certo. Tra l’Amazzonia a sud, il Chocó a ovest (laddove la giungla convola a nozze con l’Oceano Pacifico) e l’area della Sierra Nevada de Santa Marta a nord, la Colombia è il paradiso per gli amanti della natura selvaggia e lussureggiante e per chi desidera entrare a contatto con le differenti comunità indigene del paese.

I deserti

In Colombia ci sono ben due deserti e sono entrambi di una bellezza inenarrabile.

Il primo, a sud, è il quello della Tatacoa, un bosco tropicale secco che ospita - su una superficie di circa 350 km2 - cactus, piante di cotone selvatico e sculture prodotte dall’erosione del tempo che oscillano tra l’ocra, il grigio e i colori lunari.

Il secondo, noto come Desierto de la Guajira, si trova a nord, nella parte più estrema del Sud America, e si affaccia sul Mar dei Caraibi. È una zona remota in cui vivono gli indios wayuu che conservano ancora un’organizzazione di tipo matriarcale suddivisa in clan. Ciliegina sulla torta Punta Gallinas, un luogo fuori dal mondo e dall’umana concezione.

Le spiagge

La Colombia è l’unico paese del Sud America con accesso su due mari: l’Oceano Pacifico a ovest, noto per gli splendidi tramonti, le spiagge isolate alla Robinson Crusoe e la possibilità di avvistare le balene che migrano verso nord, e il Mar dei Caraibi a nord con le lunghe distese di sabbia bianca ornate di palme su cui si depositano acque cristalline che ben si prestano a qualche ora – ma anche qualche giorno – di totale relax. Sul litorale c’è l’imbarazzo della celta ma la vera punta di diamante colombiana in fatto di spiagge è rappresentata dalle isole di San Andrés e Providencia, raggiungibili in volo e sperdute nelle acque del Caribe.

Piantagioni di caffè

Per chi non lo sapesse la Colombia è uno dei maggiori produttori mondiali di caffè e c’è tutta una zona, nota come Eje Cafetero, in cui le piantagioni si susseguono l’un l’altra senza soluzione di continuità generando un effetto visivo stupefacente. Tra l’altro, per molti di noi italiani che siamo coffee addicted, toccare con mano il processo che sta alla base della produzione di caffè è un’esperienza non da poco.

Tra città coloniali e siti archeologici

Anche la Colombia, come un po’ tutta l’America Latina, è stata conquistata e colonizzata dagli spagnoli il cui passaggio si palesa nei centri storici delle principali città – come la Ciudad Amurallada di Cartagena de Indias, una delle città coloniali meglio conservate del Sud America – e di centri più piccoli come Villa de Leyva e Barichara che sono due vere e proprie chicche.

Superfluo a dirsi che la Colombia vide la luce ben prima del XVI secolo con l’arrivo dei conquistadores spagnoli e le tracce del suo glorioso passato precolombiano (ma anche preincaico) si concentrano a sud, principalmente nella zona del Parque Arquelogico San Agustín e Tierradentro, così come a nord, nell’area della Sierra Nevada de Santa Marta.

Il popolo colombiano

La Colombia è uno di quei paesi da vivere con i colombiani che oltre a essere di una dolcezza infinita, ti accolgono a braccia aperte e ti trasmettono la buena onda, magari accennando qualche passo di salsa – se siete dei pezzi di legno come me non è un problema, loro ce l’hanno nel DNA e farebbero resuscitare un morto! – o con un buon trago de aguardiente (un distillato che ricorda vagamente la sambuca).

Tra comunità indigene, neri afro-colombiani, meticci, discendenti dagli spagnoli e incroci tra i diversi gruppi etnici, la Colombia presenta una ricchezza impressionante che si manifesta tutt’oggi nei singoli aspetti della vita quotidiana, quantomeno fuori dalle grandi città.

Frutta a "gogo" per il supremo piacere dei sensi

Concluderei questo lungo post – quando parlo di Colombia devo impormi di tirare il freno a mano – con una nota di dolcezza che forse vi sembrerà banale ma non lo è. Fatta eccezione per qualche piatto tipico, il cibo colombiano non si può propriamente definire “haute cuisine” ma dalla sua vanta la presenza di ben ottanta varietà diverse di frutta tropicale che vi delizieranno gli occhi prima e il palato poi.

***

A detta dei colombiani, e non posso far altro che confermare, l’unico rischio che si corre in Colombia è quello di volersi fermare. Provare per credere!

Diana Facile

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