Tichitt e Oualata, le città carovaniere della Mauritania

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Nel sud della Mauritania, tra la provincia di Tagannt e quella di Hodh, si trovano due delle città carovaniere più importanti della rotta trans-sahariana: Tichitt e Oualata, cui si aggiungono Ouadane e Chinguetti (di cui abbiamo già parlato tempo fa con un articolo dedicato alle sue biblioteche che ospitano migliaia di manoscritti e testi coranici, i più antichi dei quali risalenti all’inizio dello scorso millennio).

Sorti come centri commerciali e religiosi per servire le carovane che attraversano il Sahara, i due Patrimoni UNESCO (1996) protetti dal deserto mantengono ancora oggi un tessuto urbano che illustra lo stile di vita tradizionale della cultura nomade dei popoli del Sahara Occidentale e rientrano, a tutti gli effetti, tra i must di un viaggio in Mauritania.

Furono i navigatori portoghesi i primi a scoprire l’esistenza di città commerciali site all’interno del paese la cui origine è evocata dalle tradizioni orali e dai racconti contenuti nelle Cronache.

Fondate presumibilmente tra il XII e il XIII secolo, Tichitt e Oualata si svilupparono al punto da valicare con la loro fama i limiti del Sahara: oltre alle attività artigianali e agli scambi commerciali, le due città richiamavano gruppi di letterati che grazie ai loro scritti e alle loro biblioteche contribuirono a farne dei rinomati centri di rinascita di studi islamici in Africa Occidentale.

Secondo le Cronache, la nascita di Tichitt risalirebbe al XII secolo: all’inizio del XVI secolo rappresentava una tappa fondamentale per il commercio del sale d’Ijjil e a metà del XVII secolo era talmente ricca e prospera da attestarsi come il capoluogo del Tagannt.

Pare che Oualata sia stata fondata poco dopo Tichitt e rivestì fin da subito un ruolo di primo piano nello smercio di prodotti tra il Continente Nero e il Vecchio Mondo: la sua ricchezza e il suo prestigio perdurarono fino al XVI secolo, quando fu soppiantata da Tombouctou, in Mali. Oulata si trovava inoltre sul cammino seguito dai pellegrini provenienti dall’Africa Occidentale diretti alla Mecca e rimase a lungo un rinomato centro di cultura islamica.

Nonostante il dirottamento di una parte cospicua del flusso commerciale transahariano (soppiantato dalla navigazione circumafricana da parte delle flotte europee), Tichitt e Oualata continuarono a rivestire un ruolo fondamentale nella vita economica della regione attraverso il controllo del commercio di sale e di tessuti fino agli inizi del XVIII secolo, poi furono progressivamente abbandonate dalla popolazione che le consegnò alla distruzione e all’oblio, quantomeno fino a quando l’UNESCO non ne ha riconosciuto il valore come Patrimonio dell’Umanità, avviando il processo di restauro dell’antica rotta commerciale.

Ogni anno, a rotazione, le città carovaniere di Tichitt, Oualata, Chinguetti e Ouadane diventano sede del festival itinerante istituito nel 2011 per promuovere l’economia mauritana e diffonderne la cultura attraverso il turismo: un’intera settimana in cui si susseguono corse di dromedari, sfilate di carovane, spettacoli teatrali, eventi musicali, gare di poesia e visite guidate, ma anche convegni durante i quali riflettere sul passato storico ed esposizioni di artigianato tradizionale.

Un festival per non dimenticare la cultura secolare di queste città che rischiano di scomparire, ingoiate dalla sabbia.

Diana Facile

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