A pochi km a sud da Kaesong, dopo una sveglia presto per evitare le code all’ingresso, si raggiungerà il confine presso DMZ, la zona demilitarizzata coreana. Dopo la guerra di Corea, la Corea del Sud e la Corea del Nord hanno stabilito un confine lungo il 38 ° Parallelo Nord che ha diviso la penisola coreana all'incirca a metà. La zona demilitarizzata (DMZ), che si estende per 2 km su entrambi i lati di questo confine conteso, è una delle ultime reliquie della guerra fredda, attirando molto interesse da parte dei viaggiatori che visitano la Corea. La DMZ è lunga 250 chilometri e larga circa 4 chilometri ed al suo interno vi è un punto di incontro tra le due nazioni ovvero l'Area di sicurezza congiunta (ASC). Qui si può sentire la palpabile tensione tra queste due nazioni, in uno dei luoghi più tesi della terra, e il loro dialogo continuo verso la pace, assistendo ad una pagina di storia contemporanea. Si può fare una visita guidata con la spiegazione di un ufficiale del KPA (Korean People's Army), scattando tranquillamente fotografie e persino con un soldato. Rientrando a Kaesong sarà interessante visitare il Koryo Museum, antica scuola confuciana dedicata alla dinastia Koryo medievale (918-1392 d.C.), di cui ospita reliquie e oggetti esposti tematicamente per dare una panoramica della storia, vita e tempi dell’antica dinastia Koryo. Il sito sotto tutela del “Korea UNESCO World Heritage” fu la prima università della Core, ma oggi è soprattutto un luogo dove la politica non pervade l'ambiente come altrove. Esso ospita anche il miglior negozio di poster, francobolli e propaganda della RPDC. Pausa pranzo presso il ristorante Thongil di Kaesong, dove si può provare la tradizionale cucina coreana Pansangi, una serie di piatti serviti in scodelle di bronzo (Supplementi opzionali: Zuppa di cane 5 €, Pollo intero ripieno di ginseng 30 € - divisibile tra diverse persone). Nei suoi pressi si transiterà presso il Mausoleo del re Kong Min (tombe reali gemelle della dinastia Koryo del XIV secolo), l'unica tomba originale del genere ancora in piedi nella RPDC. Si proseguirà per la città di Sariwon (capitale della provincia di North Hwanghae), che essendo stata quasi interamente rasa al suolo dagli USA durante il conflitto di Corea, è stata parzialmente ricostruita con l’architettura tradizionale dei villaggi rurali. Si farà una passeggiata nel parco popolare locale, per vedere la città dalla pagoda sulla cima di una collina. Non mancherà di visitare il locale bar Makkoli per provare la tradizionale bevanda coreana di riso fermentato (5 rmb a ciotola). Risalendo lungo l'autostrada Thongil (tra Kaesong e Pyongyang), nota come "autostrada della riunificazione", ci sarà l’opportunità di fotografare il monumento dedicato alle “Three Charters of National Reunification” o Arco della Riunificazione, un arco di pietra raffigurante due donne coreane che abbracciano la penisola coreana. Rientrando a Pyongyang, attraversando il fiume Taedong si trova la Juche Tower, che eredita il nome di battesimo dalla forte ideologia del Juche, creata e sviluppata da Kim II-Sung e che abbraccia autosufficienza, autarchia, patriottismo, Marxismo-Leninismo e tradizionalismo coreano. La torre si trova a 170 metri, sulla riva sinistra del fiume, e vale la pena salire con l'ascensore (€ 5 facoltativi) in cima, da cui si può osservare una splendida vista sulla capitale. Uno stop presso la birreria Mansugyo Beer Bar è invece un ottimo modo per socializzare con i locali che vengono qui a frotte dopo il lavoro, prima di andare a cena presso il Duck Barbecue Restaurant. Pernottamento presso lo Yanggakdo Hotel.