INDONESIA IRIAN JAYA
GLI ULTIMI PRIMITIVI DELLA WEST PAPUA
BALIEM & PIG FESTIVAL
SPEDIZIONE DI 18 GIORNI IN WEST PAPUA-INDONESIA, NELL’ ETA’ DELLA PIETRA
IMPEGNO: Elevato con lunghi trasferimenti fluviali e trek impegnativi con AUTO SELEZIONE al viaggio TIPOLOGIA: etnico/antropologico e naturalistico UN VIAGGIO RIVOLTO A…Viaggiatori con spirito avventuroso, affascinati dalle esplorazioni in territori poco battuti dal turismo ed interessati ad incontrare popolazioni primitive uniche al mondo e isolate fino a pochissimi decenni fa, in una Spedizione di forte impronta etnografica. Per le specifiche difficoltà, legate ai trek impegnativi a causa del fango e del terreno paludoso e a lunghe navigazini fluviali, sono richieste FORTE MOTIVAZIONE AL VIAGGIO, VOLONTA’ E CONSAPEVOLEZZA ALLE SCOMODITA’ LOGISTICHE L’ISCRIZIONE AL VIAGGIO SARA’ VALUTATA IN FASE DI PRE-APPROVAZIONE E CON GRUPPO COSTITUITO DA MASSIMO 8 PAX.
UNA SPEDIZIONE CHE SI SVOLGE IN UN AMBIENTE SELVAGGIO E INCONTAMINATO, DOVE GLI ABORIGENI NEI SECOLI SI SONO ADATTATI A CONDIZIONI DI VITA MOLTO DIFFICILI. UN VIAGGIO IMPEGNATIVO PER LE DIFFICOLTA’ OGGETTIVE DEL TERRITORIO MA DESTINATO A RIMANERE INDIMENTICABILE: L’INCONTRO CON GLI ULTIMI PRIMITIVI DELLA TERRA, RIMASTI FERMI ALL’ETA’ DELLA PIETRA.
FOCUS DEL VIAGGIO:
- VIAGGIO ECO-NATURALISTICO Landscape spettacolare su colline, fiumi, ponti sospesi, villaggi dispersi nella giungla, foreste di sago e foreste pluviali; navigazione lungo il fiume Brazza, tra muri di foresta impenetrabile.
- WILDSAFARI Biodiversità naturale con oltre 16.000 specie di piante, tra cui splendide orchidee, e specie di animali endemiche, come i marsupiali Cus-cus.
- PHOTO Portrait, Street Life, Natura & Landscape, Travel Reportage, Animali
- ANIMAL SPOTTING Maiali, Cinghiali, Marsupiali, Cus-cus, Casuari, Uccelli del Paradiso, Tilacini (Thylacinus cynocephalus - il misterioso "lupo" marsupiale), Larve del Sago (larve di grossi coleotteri), Rettili, le lucertole più lunghe del mondo, Rane, Farfalle.
- VIAGGIO ETNICO Dani, Lani, Yali e Korowai con i loro costumi e tradizioni; etnia Manimo, oggi abbastanza civilizzata e stanziale nell’area di Dekai.
- CULTURA I villaggi dei Dani sono costituiti dalle “honai”, le capanne tradizionali rotonde con il tetto di paglia; I Korowai invece costruiscono le loro capanne ”rumah-tinggi (case-alte)“ sugli alberi alte fino 25 m da terra.
- BALIEM FESTIVAL La festa si celebra ogni anno ad agosto, consentendo a tutte le etnie locali di incontrarsi e celebrare le loro tradizioni: i gruppi etnici conservano ancora i loro usi e costumi, che fanno notare durante il festival con orgoglio, esibendosi in canti, musiche, performances e scene simulate di lotta.
- WAY OF LIFE, TRADITION & CUSTOM Gli uomini dei vari gruppi etnici indossano un astuccio penico, le donne invece indossano gonnellini di erba essiccata o, se sposate, fibre vegetali; i Korowai, popolo di cacciatori-raccoglitori, vivono in capanne costruite sugli alberi a decine di metri di altezza, in una foresta pluviale vergine perennemente allagata. Quasi tutte le etnie portano alcuni ornamenti auricolari, nasali e crinali; nelle narici lunghi aculei scuri e collari di denti di maiale e di cauri e inseriscono nel naso e negli orecchi sottili e grossi anelli di materiale corneo. Il sago è fonte sacra della vita. La “festa delle larve del sago” (larve di grossi coleotteri), celebrata con alcune variazioni presso le etnie, rappresenta il più importante avvenimento sociale e religioso. Dal Sago si ricava la farina di questa palma che costituisce l’alimento base. La musica suonata con il Pikon, strumento musicale fatto con la corteccia del legno. Tra le donne Dani ad ogni lutto era consuetudine recidersi la falange di un dito.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
B= BREAKFAST – COLAZIONE / L= LUNCH – PRANZO / D= DINNER – CENA
NOTA – Alcune variazioni nel programma potranno essere realizzate dalla organizzazione, se ritenuto necessario e nell’interesse del gruppo per ragioni tecnico operative e di sicurezza. Questo luogo rappresenta ai nostri giorni il luogo ideale per lasciare la propria zona comfort, soprattutto a chi piace godersi l’avventura, per esplorare territori naturali e incontaminati. Si trascorreranno due settimane in completa simbiosi con una natura varia e ancora selvaggia, prendendo atto che qui, più che altrove, è necessario attuare un turismo responsabile; visitare questo meraviglioso posto lasciando il minor numero di tracce possibile. Questa esperienza rappresenta una vacanza che forse ci metterà alla prova, ma che ci lascerà un ricordo indelebile per molti anni! Le informazioni sulla logistica sono importanti ed averne consapevolezza sono la base della positiva riuscita dell’esperienza. Essa richiede spirito di adattamento (clima e vita da campeggio) e attenzione alla preparazione dell’attrezzatura da portare (leggi voci specifiche nelle NOTE ATTREZZATURA). Infatti portando quella essenziale, grazie anche al contributo della gestione ed organizzazione locale (che negli ultimi anni ha riscontrato positivi consensi con ripetizioni sempre più standardizzate e finalizzate al raggiungimento di luoghi ritenuti avventurosi), si sarà pronti ad affrontarla in modo consapevole e corretto.
1° GIORNO: ITALIA – ISTANBUL AEREO
Ritrovo dei Sig.ri partecipanti all’aeroporto di partenza. Disbrigo delle formalità di imbarco. Partenza con volo di linea in classe economica per Istanbul, in attesa del volo notturno per Jakarta.
2° GIORNO: JAKARTA – JAYAPURA AEREO
Dopo un breve transito e cambio di aeromobile, si prosegue per Jakarta (con pasti e pernottamenti a bordo) ed arrivo alle 18,00 presso l’aeroporto internazionale di Jakarta. Espletate le formalità burocratiche in entrata in Indonesia, si riparte dal gate nazionale per Jayapura (Indonesia,West Papua).
3° GIORNO: JAYAPURA - WAMENA AEREO (B)
Da Jayapura con un nuovo breve volo si prosegue per la destinazione finale Wamena. Pomeriggio di riposo dopo il lungo viaggio dall’Italia. Pernottamento in Guest House.
4° GIORNO e 5° GIORNO: WAMENA – BALIEM & PIG FESTIVAL (B + B)
Due giornate dedicate alla partecipazione al Festival della Valle di Baliem. Questo Festival è un’occasione per le diverse etnie che abitano gli altopiani di Wamena e la Valle di Baliem per incontrarsi e celebrare la loro festa annuale, come i Dani (famosi aborigeni degli altipiani), i Lani e gli Yali (una delle tribù pigmee che vivono sui monti e raramente superano l’altezza di 1,50 cm). Ma solo questi ultimi uccidevano le persone per mangiarle fino al 1975 finché non arrivarono i missionari cristiani da Olanda e Germania. Situata nel mezzo delle montagne omonime sul lato Indonesiano dell’isola della Nuova Guinea, Baliem è un’impressionante valle verde che è stata a lungo nascosta e isolata. In occasione del Festival, varie tribù che vivono intorno alla zona di Baliem Valley inviano gruppi per rappresentare le loro tradizioni, danze e culture dando al visitatore l'occasione perfetta per sperimentare la ricchezza delle culture tribali di Papua. Il momento culminante del Festival sono le finte battaglie tribali che si tengono per mantenere l’agilità e la preparazione fisica degli uomini per la difesa dei loro villaggi. Per preparare queste battaglie, gli organizzatori preparano un’arena di 400 m per 250 m che vedrà la partecipazione di 500-1000 guerrieri e danzatori. Più di mille partecipanti di differenti tribù vestiti con costumi tipici, mettono in scena la guerra tribale, con antiche tattiche di guerra utilizzando lance e frecce. Si tratta di un anacronismo insolito da non perdere. Queste battaglie sono accompagnate dalla musica tradizionale papuana, Pikon. Il Pikon è uno strumento musicale fatto con la corteccia del legno che produce dei suoni soffiandoci dentro (uno scacciapensieri rudimentale). Questi suoni producono una musica dall’effetto calmante e riuscire a suonare tale strumento richiede delle abilità particolari. Oltre alle battaglie simulate ci sarà l’occasione anche di assistere anche ad altri avvenimenti, come il PIG FESTIVAL. La valle di Baliem, come dice il nome, è terra di maiali. I preziosi animali domestici sono usati come mezzo di pagamento e come dote per una sposa, uno status symbol maschile e pertanto vengono macellati solo in occasioni speciali. I Dani tradizionalmente cacciano e uccidono i maiali con arco e freccia e li cuociono nella pietra bruciata a calda con verdure e patate dolci nella fossa fumante sul terreno. La cerimonia nell’arco di un'intera giornata è accompagnata da molti altri riti, come esibire le mummie affumicate degli antenati e sfoggiare gigantesche guaine rigide sul pene. Assistere a questo evento è un’occasione unica ed indimenticabile. Pranzi e cene libere e pernottamento in guesthouse.
DANI: il nome con cui viene genericamente chiamata la popolazione delle numerose tribù che vivono nella regione, che tuttavia presentano numerose differenze in fatto di lingua, usi e costumi ed aspetto fisico. Gli abiti tradizionali degli uomini Dani consistono unicamente in un astuccio penico (horim), ricavato da un tipo di zucca la cui dimensione e forma vara da gruppo a gruppo, ed alcuni ornamenti come piume di cenderawasih, l’uccello del paradiso, e collane di conchiglie. Il resto del corpo, come anche i capelli, viene unto con grasso di maiale e cenere per tenersi caldi. Le donne invece indossano gonnellini di erba essiccata o, se sposate, fibre vegetali e semi legati insieme ed una borsa di rete sul capo che serve al trasporto di bambini o di merci. Una volta era consuetudine, per le donne, di recidersi la falange di un dito ad ogni lutto, ma oggi queste tradizioni vanno perdendosi. I villaggi, disposti sui terrazzamenti rocciosi coltivati a patate dolci della gola del Baliem, sono costituiti dalle honai, le capanne tradizionali rotonde con il tetto di paglia, dove uomini e donne dormono separati. I Dani sono rimasti isolati dal mondo fino alla prima spedizione storica-naturale guidata da un americano Richard Archbold, nel 1938. Da allora i Dani che vivevano all’epoca della pietra, hanno iniziato il loro processo di modernizzazione lasciandosi dietro i culti animistici e il cannibalismo. Tuttavia conservano ancora i loro usi e costumi che esibiscono durante il festival con orgoglio.
LANI: chiamati anche Dani occidentali (in inglese Western Dani), sono un gruppo etnico che vive negli altipiani centrali. Linguisticamente e culturalmente sono affini al vicino popolo della valle del Baliem. I Lani hanno vissuto per millenni isolati sugli altipiani con una tecnologia rimasta all'età della pietra; il primo contatto con le popolazioni occidentali è avvenuto solo nella prima metà del XX secolo. I maschi indossano tradizionalmente un astuccio penico, al quale a volte aggiungono pezzi di corteccia essiccata o di altre fibre vegetali appese a coprire la regione anale o il petto, con il significato di impedire l'entrata di spiriti maligni. Le donne coprono le natiche e i genitali con gonnellini di corteccia, ai quali aggiungono una lunga rete di corda che serve a coprire loro la schiena e a riporre i bambini in tenera età o altri oggetti. I guerrieri possono indossare una veste in rattan legata alle spalle grazie ad alcune cordicelle, che serve loro da protezione. Uomini e donne sono soliti portare braccialetti o fasce di corda attorno alle braccia.
YALI: trovano origine al loro nome dall'espressione Jalé-mó, usata dal vicino popolo Dani, che significa "terre orientali". Tradizionalmente gli uomini indossano un astuccio penico costituito da un guscio essiccato di Lagenaria siceraria; in maniera distintiva da tutti gli altri popoli degli altipiani, inoltre, sopra ad esso sono soliti portare una serie di cerchi di rattan, a formare una specie di gonnellino. Le donne invece si coprono con un gonnellino costituito da due pezzi composti da steli essiccati di Eleocharis dulcis, legati tra di loro con delle cordicelle strette sui fianchi; una rete di corda sulla schiena, a formare un sacco, costituisce un elemento dell'abbigliamento oltre che un accessorio pratico. I villaggi accolgono tra le 50 e le 300 persone, e sono costituiti da agglomerati di capanne dai tetti conici; l'abitazione riservata agli uomini è circondata da altre più piccole, destinate alle donne e al resto della famiglia.
6° GIORNO: WAMENA – SOGOKMO – WUSEREM AUTO 10 KM 0,30 h, + TREK 7/8 h (B,L,D)
Da Wamena, raggiungiamo in macchina il villaggio di Sogokmo, dove incontreremo il nostro cuoco e i portatori con i quali a piedi ci dirigeremo verso il villaggio di Wuserem. Attraverseremo i piccoli orti dell’etnia Dani, piccoli villaggi, colline, fiumi e foreste. Dopo circa 7/8 ore si arriva a destinazione. Il villaggio sorge in cima ad una collina vicino al fiume Baliem. Arrivo nel tardo pomeriggio e sistemazione presso la casa del maestro. Pensione completa.
7° GIORNO: WUSEREM – LILIBEL – SOBA 1 – PUKAM TREK 4,30 +1 h (B,L,D)
Dopo la colazione, preparata dal nostro cuoco, partiamo alla volta di Lilibel. Si sale per una mezz’ora e poi si prosegue lungo un sentiero piano fino al villaggio di Lilibel che si trova in una posizione elevata di questo altopiano piatto. Ci vogliono circa 4 ore e mezzo per raggiungerlo, attraversando coltivazioni di patate dolci e piccole foreste. Pranzo a Lilibel. Dopo il pranzo, con calma, lungo un sentiero in gran parte in discesa e in circa un’ora di cammino, arriviamo al villaggio di Soba 1 dopo aver attraversato due piccoli fiumi. In seguito raggiungeremo il villaggio di Pukam. Pensione completa e pernottamento in una casa locale.
8° GIORNO: PUKAM – WESAGALEP – WAMEREK TREK 4,3 h + 3 h (B,L,D)
Dopo la colazione, cominciamo il nostro trekking che oggi prevede un’ora di salita e poi tre ore e mezzo di discesa fino al villaggio di Wesagalep dove ci fermeremo per il pranzo. Da qui, un’altra discesa di circa un’ora fino a raggiungere un fiume. Attraverseremo un ponte sospeso che lo attraversa e dopo altre due ore di facile salita, arriviamo finalmente al villaggio di Wamarek. Pensione completa in una casa locale.
9° GIORNO: WAMEREK – HESEGEM – SOGOKMO – WAMENA TREK + AUTO 10 KM 0,30 h (B,L)
Ultimo giorno di trekking per ritornare a Wamena, nostro punto di partenza. Attraverso il villaggio di Hesegem, giungiamo a Sogokmo, dove incontreremo le macchine che ci riporteranno a Wamena. Quando i missionari cominciarono ad arrivare nella Valle di Baliem, fu necessario costruire un aeroporto per far arrivare i rifornimenti e questa è la ragione per la quale fu fondato il villaggio di Wamena. Oggi, è una città che consente ai Papua di avere un contatto con il resto del mondo. La strada che unisce la Valle di Baliem non è ancora stata costruita e Wamena e il suo aeroporto sono diventati l’unica possibilità per far arrivare forniture e per mantenere l’area in contatto con il resto del mondo. Tutte le auto, i macchinari da costruzione e la benzina arrivano a Wamena per via aerea – con gli Hercules quando si tratta di cose grandi o con gli aerei della compagnia Trigana o Wings per trasportare le persone. Wamena è anche il più importante centro economico dell’area e il luogo dove gli aborigeni, provenienti dalle diverse tribù si incontrano per commerciare l’uno con l’altro. In molti casi devono camminare per una settimana per raggiungerla. Cena libera e pernottamento in guesthouse.
10° GIORNO: WAMENA – DEKAI AEREO (B)
Dopo la colazione, trasferimento in aeroporto per il volo per Dekai, una piccola cittadina ad ovest di Wamena. Ci vogliono circa 30 minuti di volo per raggiungerla. La città si è sviluppata maggiormente dopo la recente politica d’autonomia adottata in Papua. L’area è abitata dall’etnia Manimo che è oggi abbastanza civilizzata. Cena e pernottamento in un piccolo hotel.
11° GIORNO: DEKAI – LOGPOND – NAVIGAZIONE SUL FIUME BRAZZA – MUARA SIRETI – MABUL AUTO 10 KM 1 h + BARCA 8/9 h (B,L,D)
Dopo colazione, trasferimento in auto, lungo una strada sterrata che in circa un’ora ci condurrà al piccolo porto tradizionale di Logpond. Da qui, navigheremo verso sud, lungo il fiume Brazza, uno dei corsi d'acqua più grandi che scorrono verso sud e che si unisce ad altri fiumi dell’area Asmat. Si raggiunge il villaggio di Muara Sireti, da dove inizia la risalita di un fiume minore per raggiungere Mabul. In totale sono 8/9 ore di barca, comprese le soste per visitare alcuni piccolo villaggi sulle rive del fiume. Pernottamento in una casa locale.
12° GIORNO: MABUL – KOROWAI TREK 1 – NGGUARI TREK 4/5 h IMPEGNATIVO A CAUSA DEL TERRENO PALUDOSO (B,L,D)
Dopo colazione, comincia il nostro trekking nella regione Korowai. Dopo aver incontrato i nostri portatori, ci inoltriamo in un’area paludosa, attraversiamo fiumi, fitte foreste di sago e dopo circa quattro-cinque ore di cammino raggiungiamo Ngguari, il primo villaggio dei Korowai. E’ questa una popolazione nomade, che si sposta al massimo ogni 3 anni, per cui i nuclei abitativi sono molto piccoli, 2-4 case al massimo.I Korowai sono grandi cacciatori, attivita’ che impegna la maggor parte del loro tempo. Le prede sono cinghiali, cuscus, piccoli marsupiali. Ci stabiliremo nelle loro case sugli alberi, oppure in tenda alla base degli alberi su cui sono costruite le case. Seguiremo I cacciatori, vedremo preparare le trappole, cacciare, raccogliere la farina di sago, pescare nel modo tradizionale. Pernottamento in tenda.
KOROWAI : Le loro abitazioni, tra i rami delle piante, chiamate in indonesiano rumah-tinggi (case-alte) generalmente ospitano da uno a cinque gruppi familiari: sono costruite a un’altezza dal suolo che può variare da 6 a 25 metri soprattutto per difendere gli occupanti dai frequenti allagamenti e nel passato anche dai nemici. Una casa può ospitare una famiglia di circa 8-15 persone. Questo tipo di abitazione protegge le famiglie non solo dagli sciami di zanzare, ma tiene lontani anche gli spiriti maligni. Per costruire una di queste abitazioni, le etnie seminomadi del West Papua adottano due diverse tecniche: la prima consiste nel disporre la piattaforma di base sulla biforcazione dei rami di un solo grande albero, completando al di sopra la struttura portante dell’abitazione; la seconda nell’ancorarne la base a uno o più alberi vicini, privati delle fronde, col supporto di pali di sostegno piantati nel terreno. Per salirvi i Korowai utilizzano pali a tacche. Avremo la possibilità di approfondire la nostra conoscenza della cultura Korowai. Assisteremo alle loro attività quotidiane come l’abbattimento delle palme del sago e il processo attraverso il quale si ricava la farina di questa palma che costituisce l’alimento di base della maggior parte delle popolazioni del bassopiano.
13° GIORNO: KOROWAI TREK 2 – LEMAHA HALIGANOP TREK 4 h IMPEGNATIVO (B,L,D)
Ancora 4 ore di trekking in zone paludose (assolutamente necessari gli stivali) per raggiungere il villaggio di Lemaha Haliganop. Nel pomeriggio si potra’ assitere alle attivita’ del villaggio, caccia, ricerca delle larve, di cui si nutrono, preparazione del sago.
Il SAGO: Come tra gli Asmat, tra questi semi nomadi Korowai il sago è fonte sacra della vita. La “festa delle larve del sago” (larve di grossi coleotteri), celebrata con alcune variazioni presso le diverse etnie della regione, rappresenta il più importante avvenimento sociale e religioso. La palma del sago è “l’albero della vita”, la “madre” che genera i “figli” (le larve). I Korowai sono un’etnia nomade che vive spostandosi da un luogo all’altro circa ogni tre anni, sono anche dei grandi cacciatori e difficilmente i maiali selvatici, i Cus-Cus (marsupiale presente in tutta l’isola) e uccelli riescono a fuggire alla loro caccia. Se si escludono gli ornamenti usati in occasioni cerimoniali, gli uomini sono completamente nudi: portano solo una piccola foglia verde arrotolata attorno al pene. Oltre ad alcuni ornamenti auricolari, nasali e crinali, le donne indossano un semplice gonnellino vegetale. Uomini e donne infilano nelle narici lunghi aculei scuri, ricavati dalle appendici cornee delle ali del casuario, mentre i Korowai indossano cinti di rotang, collari di denti di maiale e di cauri e inseriscono nel naso e negli orecchi sottili e grossi anelli di materiale corneo.
14° GIORNO: KOROWAI VILLAGE (B,L,D)
Giornata dedicata alla vita del villaggio, dove un gruppo di Korowai ci mostrera’ la danza delle lance.
I KOROWAI, una piccola minoranza etnica, composta da circa 3000 persone, abita la regione al confine della Papua Nuova Guinea; essi sono cacciatori, raccoglitori, nomadi e vivono in piccoli gruppi famigliari, nella giungla e lungo i corsi d’acqua. Il primo contatto documentato tra Korowai e occidentali risale al 1974. I Korowai costruiscono le loro capanne sulla chioma dei grandi alberi ad altezze di 10-25 metri dal suolo. I Korowai seguono uno stile di vita rudimentale e primordiale nella giungla di Papua. Essi credono che l’universo sia pieno di spiriti; particolare riverenza è rivolta agli spiriti degli antenati. Si ritiene che abbiano paura degli uomini con la pelle chiara e alcuni dichiarano di non aver mai guardato un uomo bianco perchè credono che siano demoni. Si crede che le donne anziane del clan abbiano la conoscenza della divinazione e della guarigione magica. Queste sono in grado di evocare gli spiriti ancestrali e riescono a prevedere eventi catastrofici. Secondo la tradizione Korowai, le anime dei morti viaggiano nel mondo sotterraneo e una volta raggiunta la destinazione, saranno accolte dai loro antenati. Dopo un certo periodo di tempo possono reincarnarsi in un bambino che sta per nascere nel clan. I Korowai non fanno uso di farmaci e le malattie vengono curate con le erbe, quindi il tasso di mortalità è molto alto. Generalmente non raggiungono i 50 anni di età e le malattie mortali sono malaria, tubercolosi, elefantiasi e anemia. Non avendo conoscenze mediche, ritengono che le morti misteriose siano da attribuire ai “khakhua” ovvero demoni che assumono la forma umana. Pernottamento in tenda.
15° GIORNO: KOROWAI TREK 3 – MABUL – SEPANAP TREK 6 h + BARCA 1,3 h (B,L,D)
Ultimo trekking di 6 ore che ci portera’ a Mabul, dove saluteremo i portatori e in 1 ora e mezza di barca raggiungeremo Sepanap, dove dormiremo in tenda all’interno di una casa locale.
16° GIORNO: SEPANAP – LOGPOND – DEKAI BARCA 8 h - INTERA GIORNATA + AUTO 0,40 h (B,L)
Intera giornata in barca per raggiungere Logpond, poi 40 minuti di auto si arriva a Dekai, dove alloggeremo in hotel per la notte.
17° GIORNO: DEKAI – JAYAPURA – JAKARTA AEREO
Dopo la colazione trasferimento in aeroporto per il Volo da Dekai per Jayapura, da cui dopo un transito e cambio di aeromobile in coincidenza ci sarà il volo per Jakarta. In serata (h 21), espletate le formalità burocratiche in uscita, ci sarà l’imbarco per il volo internazionale di rientro via Istanbul. Pasti e pernottamenti a bordo.
18° GIORNO: ISTANBUL – ITALIA AEREO
Dopo un breve transito a Istanbul e cambio di aeromobile si prosegue con imbarco su aeromobile e volo per l’Italia.
Fine del viaggio e dei servizi
IRIAN JAYA INDONESIA – GLI ULTIMI PRIMITIVI DELLA TERRA
Quota di partecipazione a persona in camera doppia da:
€ 4825.00 Su base 8 partecipanti
Con guida locale in lingua italiana
Le sistemazioni in corso di viaggio
NB: I nomi degli alberghi/Guest Houses disponibili a Wamena (3 notti) e a Dekai (2 notti) - gli unici in cui sarà disponibile la sistemazione in camera singola - saranno comunicati con il Foglio Comunicazioni prima della partenza. Il Baliem Festival richiama numerosi visitatori e solo sotto data potrà essere definito l’albergo/Guest House, senza incorrere in overbooking.
IL GRUPPO SARA’ COSTITUITO DA MASSIMO 8 PAX – IMPORTANTE FARE L’ISCRIZIONE ENTRO IL TIME LIMIT, PER NON AVERE MAGGIORAZIONI DELLA TARIFFA AEREA IN ALTA STAGIONE
VOLI INDICATIVI/COMPAGNIA AEREA TURKISH AIRLINES+GARUDA Voli da Roma FCO, Milano MPX, Venezia, Bologna Roma FCO
- TK1864 FCOIST 1950 2325
- TK0560ISTCGK 0220 1800
- GA655 DJJCGK 1245 1840
- TK057 CGKIST 2100 0500+1
- TK1865 ISTFCO 1245 1425
Milano MPX
- TK1876 MXPIST 1945 2340
- TK 056 ISTCGK 0220 1800
- GA 655 DJJCGK 1245 1840
- TK 057 CGKIST 2100 0500+1
- TK1895 ISTMXP 1155 1345
Venezia
- TK1870 VCEIST 2025 2350
- TK 056 ISTCGK 0220 1800
- GA 655 DJJCGK 1245 1840
- TK 057 CGKIST 2100 0500+1
- TK1871 ISTVCE 1140 1315
Bologna
- TK1326 BLQIST 1900 2230
- TK 056 ISTCGK 0220 1800
- GA 655 DJJCGK 1245 1840
- TK 057 CGKIST 2100 0500+1
- TK1321 ISTBLQ 0830 1010
VOLI interni:
- Jakarta-Jayapura, 23:55-07:55 + 1 Batik Air
- Jayapura-Wamena 11:30-12:30 Wings Air
- Wamena-Dekai 08:30-09:15 Susi Air
- Dekai-Jayapura 09:40-10:30 Wings
NB: Soggetto a variazioni per i continui cambi di operativi delle aerolinee
Condizioni Generali & Dettagli per IRIAN JAYA/INDONESIA WEST PAPUA:
✤ Quota d’iscrizione: € 100 COMPRESA ✤ Tasse aeroportuali indicativamente € 399.84 confermabili solo all’atto della prenotazione ESCLUSE ✤ Assicurazione medico bagaglio (con massimali fino a € 10.000) COMPRESA ✤ Supplemento assicurazione integrativa spese mediche da € 50 (con massimali fino a € 50.000) ESCLUSA ✤ Assicurazione annullamento ESCLUSA ✤ Supplemento camera singola € 230 (disponibile solo a Wamena e a Dekai) ESCLUSA ✤ Durata 18 giorni, 15 notti
LA QUOTA COMPRENDE:
- Voli di linea internazionale in classe economica
- Visto d’ingresso (free in arrivo in aeroporto a Jakarta)
- Alloggio 3 notti in guest house con prima colazione a Wamenan
- Assistenza al Baliem Festival, con guida di lingua inglese
- Pernottamento come da programma
- Servizi di guida locale di lingua italiana per l’intero viaggio
- Trekking nella Baliem Valley con guida e portatori, come da programma: Pensione completa, acqua, caffe’ e the
- Alloggio 2 notti in guest house a Dekai
- Alloggio in tenda (igloo Marca Eiger SOLO a due posti) o in case locali (sistemazioni multiple) durante il tragitto Dekai/Korowai
- Noleggio barca, guide, cuoco e portatori durante il tragitto Dekai/Korowai
- Tutti i pasti durante il tragitto Dekai-Korowai
- Tutti i trasferimenti durante il viaggio
- Tutti i voli interni, compreso tasse d’imbarco
- Accompagnatore dall’Italia da 8 partecipanti
- Assicurazione medico/bagaglio base (massimali € 10.000)
- Kit di pronto soccorso
- Quota d’iscrizione € 100 inclusa
LA QUOTA NON COMPRENDE:
- Tasse aeroportuali definibili solo al momento dell’emissione dei biglietti ed eventuali adeguamenti carburante
- Assicurazione annullamento
- Assicurazione spese mediche integrative
- Camera singola (disponibile solo in albergo/guest house a Wamena e a Dekai – non in tenda)
- Pranzi e cene a Wamena (2+4) e a Dekai (1+2) (circa 4-5 € ogni pasto, per una stima di circa € 45/pax)
- Bibite, analcoliche/alcoliche e pasti non menzionati da programma.
- Pranzi e cene quando non specificamente segnalato
- Mance, extra personali, mance per foto-video, servizio lavanderia
- Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”
NB: Alcune modeste variazioni potranno essere realizzate dall’organizzazione (guida locale), se ritenuto necessario e nell’interesse del gruppo per ragioni tecnico/operative. I km indicati sono indicativi, dipendendo dalla condizione dei corsi fluviali, del terreno paludoso e del clima. Per iscriversi sono richiesti AUTOSELEZIONE e SPIRITO DI ADATTAMENTO, essendo previsti alcuni giorni di trekking (un paio impegnativi per il fango) ed è necessario trascorrere diverse notti in tenda e/o case locali o capanne. Si devono mettere in conto ritardi sui voli interni causati da motivi climatici o possibili guasti, che non possono essere considerati cause di responsabilità da parte dell’organizzazione. E’ necessario informarsi sullo stile di viaggio prima di partire, e senza eccessivi allarmismi porre attenzione alla preparazione dell’attrezzatura da portare (leggi voci specifiche nelle NOTE ATTREZZATURA). Infatti portando quella essenziale, grazie anche al contributo della gestione e organizzazione locale (che negli ultimi anni ha riscontrato positivi consensi con ripetizioni sempre più standardizzate e finalizzate al raggiungimento di luoghi ritenuti avventurosi), si sarà pronti ad affrontarla con modo consapevole e corretto.
NOTA IMPORTANTE:
Questo viaggio si svolge in zone remote prive di strutture turistiche (eccetto a Wamena e Dekai). Il trekking nella valle di Baliem, si svolge in altura, 1.500-2.220 mt. le notti sono fredde, con temperature minime intorno ai 6-7 gradi, mentre di giorno ci saranno 20-22 gradi. In alcuni punti i sentieri sono piuttosto ripidi, e possono essere anche scivolosi. Occorrono ottime scarpe da trekking waterproof o stivali impermeabili alti alla caviglia (per evitare l’attacco delle numerose sanguisughe), un cappello a tesa larga (stile pescatore) e sacco a pelo e abiti caldi per la notte. La regione dei Korowai e’ una delle piu’ remote al mondo, pianure percorse da fiumi e coperte da aquitrini. Le piogge sono frequenti in ogni periodo dell’anno. Temperature caldo/umide intorno ai 32/33 gradi. Zanzare e insetti sono presenti in gran numero, occorre proteggersi con pantaloni lunghi, camicie a manica lunga e repellente. Si dorme in tenda o in case locali. Possibile anche dormire nelle case Korowai sugli alberi.
BALIEM FESTIVAL: Il festival della Valle di Baliem. In queste date alcuni hotels, sono in genere destinati alle autorita’ per cui occorre cercare un’altra opzione che e’ in genere una guest house. La prenotazione va fatta prima possibile, per non rischiare di non trovare posto.