5 ragioni per visitare il Tajikistan

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Fino al 1991, anno in cui proclamò l’indipendenza, il Tajikistan faceva parte dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e nonostante la sua ricchezza naturalistica e culturale, era una destinazione pressoché sconosciuta. Nel corso degli ultimi anni, nonostante resti il paese dell’Asia Centrale meno sviluppato dal punto di vista turistico, si sta aprendo al mondo offrendo al visitatore una scenografia maestosa e affascinante fatta di panorami selvaggi punteggiati da laghi turchesi che cambiano colore con il riflesso del sole. Una destinazione ai margini della civiltà tutta da scoprire e se non l’avete ancora inserita nella vostra bucket list, dopo aver letto questo post probabilmente lo farete. 5 ragioni per visitare il Tajikistan, 5 ragioni per innamorarsene, 5 ragioni per decidere di partire. Quantomeno, le più importanti. Pronti?

5 ragioni per visitare il Tajikistan

  • Fare trekking in una terra remota e selvaggia

Il trekking è indubbiamente una delle ragioni principali per cui scegliere il Tajikistan come meta di un viaggio. Le sue montagne sono particolarmente belle e raggiungere le cime più alte e remote richiede un impegno notevole ampiamente ripagato dalla visione sublime cui ci si trova davanti una volta giunti a destinazione. Ciò non significa che il Tajikistan sia adatto solo agli escursionisti esperti ansiosi di sfidare le imponenti montagne ma si presta bene anche a chi predilige trekking più leggeri, anche di un solo giorno, alla scoperta di piccoli angoli di paradiso in cui stabilire un contatto con la natura.

Le principali zone per i trekking sono i monti Fann e i monti Zeravshan, nella parte nord-occidentale del paese - e gli altopiani del Pamir il cui territorio si estende, oltre al Tajikistan, ad Afghanistan, Kirghizistan, Pakistan e Cina. Entrambe le aree vantano paesaggi d’eccezione e la scelta dell’una, o dell’altra, dipende dal tempo di cui si dispone e dal periodo dell’anno in cui si viaggia.

  • Passeggiare tra antiche rovine

Passeggiare tra le rovine delle antiche Panjakent o Sarazm ricorda in maniera toccante che il Tajikistan non è sempre stato un luogo remoto e isolato. Per buona parte del suo passato è stato al centro della Via della seta e punto d’incontro di possenti imperi, da cui la prosperità economica e culturale della sua gente e delle sue città. Tra i suoi confini il Tajikistan custodisce 5.000 anni di storia e nonostante i reperti archeologici più rilevanti siano oggi esposti nei musei di Dushante e in Russia, le rovine (ben conservate) e i piccoli musei offrono una visione affascinante della storia del Tajikistan.

  • La mitica M41, una delle strade più alte al mondo

Le montagne del Pamir ospitano la M41, una delle strade più alte al mondo. Passando dal fondovalle lungo il fiume Pyanj - da cui è possibile ammirare le cime che svettano a oltre 7.000 metri d'altezza - fino a raggiungere la frontiera con il Kizighistan, il paesaggio che si presenta agli occhi del viaggiatore è desertico e lunare e incontrerà solo pastori kirghisi e qualche ciclista esausto deciso a conquistare il celebre massiccio.

  • Lasciarsi rapire dallo sport tradizionale

Come nel resto dell’Asia Centrale, anche in Tajikistan le corse a cavallo sono una risorsa di intrattenimento popolare, specialmente nelle aree rurali. Ma è l’impressionante ed emozionante Buz Kashi a catturare gli occhi di fotografi e visitatori.

L’origine del gioco, che letteralmente significa “acchiappa la capra”, sembra risalire ai tempi della prima invasione dei mongoli di Gengis Khan. Pare che i prigionieri catturati in battaglia venissero poi messi al centro di un ampio spazio diventando l’oggetto del contenzioso dei soldati. Dopo una sfrenata corsa a cavallo, chi afferrava per primo il prigioniero ne diventava il proprietario. Oggi il Buz Kashi ha perso la connotazione originaria – tutti contro tutti – ed è stato riformulato con la suddivisione in due squadre che si affrontano per impadronirsi della carcassa di una capra e lanciarla in un’area definita.

  • Sperimentare l’ospitalità locale

Ed eccoci giunti all’ultima ragione per cui vale la pena visitare il Tajikistan. Ultima non significa meno importante, è semplicemente il dulcis in fundo di questo post. Per quanto meraviglioso possa essere un paese, a fare la differenza è sempre la sua gente e il Tajikistan è abitato da un popolo particolarmente ospitale e caloroso. Poco importa la distanza linguistica che rende il dialogo pressoché inesistente, la voglia di comunicare e di stabilire una connessione con l’ospite è talmente forte e coinvolgente nei tagiki da abbattere qualsiasi frontiera. Il mezzo di comunicazione diventa un altro: un tè, una birra o una bottiglia di vodka che rappresentano un momento condiviso. Quel momento in cui il linguaggio, diventando universale, privilegia l’ingresso nel paese, nella cultura, nelle tradizioni.

Diana Facile

Afghanistan e Tajikistan, Afghan Whakan Corridor con Buzkashi – viaggio con l’esperto, dal 17 luglio al 1 agosto 2019 (scopri il viaggio)

 

 

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