CAMBOGIA: lungo il Mekong

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CAMBOGIA: Lungo il Mekong (2008) - I° parte 

Siem Reap: scoperta nel XIX sec. da alcuni esploratori francesi. La nostra guida ci racconta del periodo di Pol Pot: 8 membri su 11 della sua famiglia furono uccisi. Ogni cambogiano con più di 35-40 anni deve esorcizzare il dolore, la paura, l’angoscia, vissuti nell’infanzia.

Angkor Wat: circondato da un lago ricoperto di ninfee, nel tempio principale troviamo raffigurati guerrieri e battaglie, lance ed elefanti. L’antico impero si estendeva dalla Birmania al Vietnam-, una città che ai tempi del suo massimo splendore vantava una popolazione di 1 milione di abitanti quando Londra era un borgo di appena 50 mila persone. Il periodo angkoriano copre più di seimila anni dall'802 al 1432 d.C, l'impero khmer era uno dei più potenti nel Sud-est asiatico. Come ha scritto Tiziano Terzani “Dietro la sofisticata ed intellettuale bellezza di Angkor c’è qualcosa di profondamente semplice, di archetipo, di naturale, che arriva al petto senza dover passare per la testa. Andare ad Angkor- ho sempre pensato- è come tornare al centro di un universo in qualche modo già conosciuto.” (nota 1).

Angkor Tom: l’indomani andiamo ad  Ankgor Thom, anch’esso è una rappresentazione del Monte Meru circondato dagli oceani. Si sviluppa attorno al Bayon con 54 guglie ornate da 216 gigantesche teste con un gelido sorriso che ci guardano da ogni angolo trasmettendo un'immagine di potere e controllo.

Tra Phrom: il terzo giorno escursione a Tra Phrom: sembra che le radici, come tentacoli giganti, si stiano divorando le pietre. La sua costruzione iniziò nel 1186, era un tempio buddista ed è uno dei pochi edifici sacri della regione di Angkor a contenere un'iscrizione con informazioni su coloro che vi lavorarono e abitarono.

Vicino scopro una mostra fotografica di Robert Capa, nel suo periodo in Indocina!

Phnom Penh: con un grosso motoscafo attraversiamo il lago  Tonlè Sap e poi ci immettiamo nel fiume omonimo, arriviamo così a Phnom Penh che sorge alla confluenza dei fiumi Mekong, Tonlé Bassac e Tonlé Sap. Visitiamo il Palazzo Reale e la  Pagoda d'Argento ed infine il campo di concentramento di Choeung Ek, a 15 km dalla città, dove i carcerati della S-21, la scuola-prigione di Pol Pot, venivano condotti per l'esecuzione a bastonate, per risparmiare le pallottole. C’è una gabbia piena di teschi! Ancora più angosciante è il Museo Tuoi Sleng, il principale centro di detenzione e tortura del paese.

Anche la sera non è meno desolante: cena in una zona piena di locali per turisti in cerca di sesso a pagamento. Uomini giovani e carini, con passo deciso e baldanzoso dei vent’anni. E poi un veterano di guerra americano, con un moncherino al posto della mano sinistra, i piedi gonfi, già ubriaco di birra e di oppio. Uomini in cerca di “potere” sulle donne a basso costo, perché in questo consiste un rapporto sessuale a pagamento. Donne giovanissime, povere, in vendita per pochi dollari, recitano la parte di “fidanzatine”.

A Kratie, lungo il Mekong, ammiriamo i rari delfìni dell'Irrawaddi, più piccoli di quelli marini e col muso più schiacciato. Lasciamo la Cambogia ed entriamo in Laos.

Nota 1:

Da “Fantasmi” di Tiziano Terzani ed. Longanesi 2008, pag. 363

Testo e foto di Letizia Del Bubba

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Photo@Credits by Letizia Del Bubba[/caption]

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