IRAQ E KURDISTAN: il nostro viaggio più emozionante tra memoria, bellezza e umanità

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Non è un semplice reportage, né un elenco di luoghi da spuntare. Quello che leggerete qui è il racconto di un viaggio che abbiamo vissuto sulla nostra pelle, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro. Siamo partiti per l’Iraq e il Kurdistan con un gruppo di viaggiatori curiosi, attenti, coraggiosi.
Siamo tornati con occhi nuovi, con il cuore pieno, e con una consapevolezza difficile da spiegare. Abbiamo scelto di scrivervi questo racconto non per vendervi una destinazione, ma per condividere un’esperienza. Perché alcuni viaggi meritano di essere narrati con voce propria, con le emozioni vere, senza filtri.

Ci sono viaggi che porti dentro. Non solo nei ricordi, ma nel respiro, nei pensieri, nei silenzi che seguono il ritorno.
Il nostro viaggio in Iraq e Kurdistan è stato questo: un’esperienza densa, forte, a tratti struggente. Un cammino condiviso, tra rovine e rinascite, tra spiritualità e storie sussurrate con pudore. Un viaggio che ci ha cambiati.

Bassora: dove i fiumi si incontrano e la leggenda prende vita

Siamo partiti da sud, là dove il Tigri e l’Eufrate si uniscono. A Bassora il tempo scorre lento come le sue acque. Il mercato del pesce, le case ottomane Shenashil, la navigazione tra i palazzi abbandonati di Saddam... tutto ci ha dato la misura di un luogo sospeso tra grandezza e fragilità.

Poi Al-Qurnah, la mitica Eden, e le Marshes: paesaggi d’acqua e silenzio, dove vivono ancora gli Arabi delle paludi, tra case di canne e sorrisi antichi. Abbiamo mangiato il loro pesce, cucinato con semplicità e offerto con orgoglio. Qui il lusso è l’autenticità.

Nel cuore della Mesopotamia, camminando tra Ur e Babilonia

Ur e la sua ziggurat, Uruk, Babilonia e la porta di Ishtar: abbiamo percorso millenni in pochi giorni. Haval, la nostra guida, ci ha aperto porte che nemmeno sapevamo esistessero: come quella del palazzo di Saddam a Babilonia, decadente e carico di simboli.
Abbiamo ascoltato storie di imperi e leggende, di scritture cuneiformi e miti fondativi. Ogni pietra era un racconto.

Najaf, Karbala e la potenza della spiritualità

I grandi santuari sciiti ci hanno lasciato senza parole. I mosaici, le cupole dorate, la devozione silenziosa dei pellegrini. In questi luoghi, sacri per milioni di persone, ci siamo mossi con rispetto, guidati da parole che aiutavano a comprendere senza giudicare.

Baghdad: un'anima ferita che prova a rifiorire

La capitale ci ha accolti tra contrasti forti: la poesia di Mutanabi Street, il Museo Nazionale con la sua Sala Assira riaperta in anteprima, il caos della Green Zone, e l’intensa emozione dell’Ifthar: centinaia di pellegrini che al tramonto spezzano il digiuno insieme.
Ci siamo sentiti parte, accolti, onorati di esserci.

Tra minareti a spirale e città spezzate: Samarra, Hatra, Mosul

A Samarra, il minareto Malwyya si avvolge come una spirale verso il cielo. A Hatra, tra colonne e rovine assire, la sabbia racconta di antichi regni. A Mosul, abbiamo visto il dolore e la rinascita: la città che fu distrutta dall’ISIS oggi prova a rialzarsi.
Il minareto della Moschea Al Nouri, già simbolo di terrore, ora torna a essere simbolo di bellezza.

Kurdistan: fierezza, dignità e fuochi di libertà

Appena entrati in Kurdistan, l’aria è cambiata. Montagne, occhi fieri, orgoglio. A Halabja il silenzio è sacro: qui nel 1988, migliaia di curdi furono uccisi con gas chimici. Abbiamo onorato la memoria, e poi siamo ripartiti verso la vita.

E la vita l’abbiamo trovata ad Akre, durante il Novrouz, il capodanno curdo. I fuochi accesi, le fiaccole portate sulle montagne, i vestiti tradizionali, la musica. Abbiamo vissuto una notte magica, tra sorrisi e fierezza, mentre la città intera celebrava la luce che ritorna.

Erbil, l’ultima carezza

Erbil ci ha accompagnati al termine del viaggio. La cittadella antica, il mercato degli uccelli, le spezie, i caffè. Abbiamo camminato per le sue strade il giorno del Novrouz, quando tutto è chiuso, come fosse ferragosto. Ma l’energia della festa era ovunque.
Abbiamo concluso il nostro viaggio con una cena curda in famiglia. Un gesto d’amicizia autentico. Non un addio, ma un arrivederci.

Questo viaggio è diventato parte di noi

Lo abbiamo vissuto intensamente, ogni giorno. Ogni passo è stato accompagnato dalla passione di Haval, guida attenta, profonda, instancabile. Ogni luogo ci ha parlato, ogni incontro ci ha arricchito.
Iraq e Kurdistan non sono destinazioni semplici. Sono viaggi per chi cerca il vero. Per chi non si accontenta di una cartolina.

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