Situata in Iraq, nella Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, la Cittadella di Erbil rappresenta la testimonianza tangibile della plurimillenaria presenza umana nella zona: il suo nome appare per la prima volta in alcuni scritti sacri sumeri risalenti al terzo millennio a.C. come Urbilum, rinominata poi dagli assiri Arba-ilu che significa “quattro dei”.
Conosciuta anche come Citadel, la Cittadella di Erbil – Arbil in arabo, Hewlêr in curdo – poggia su un’altura artificiale (Tell) di circa trecento metri di diametro composta dai sedimenti archeologici che si sono accumulati nel corso di oltre seimila anni di storia e si attesta come una delle città continuamente abitate più antiche al mondo.
Con le sue dimore in stile ottomano abbellite da stucchi e decorazioni che raccontano di un Oriente millenario, i capitelli in legno che sembrano rincorrersi tra cortili e porticati e le salde mura che nel tempo hanno saputo resistere alle truppe mongole guidate da Hulagu, nipote di Gengis Khan, la Cittadella di Erbil – Patrimonio UNESCO dal 2014 – è il cuore e l’emblema storico del Kurdistan Iracheno, oltre a esserne la capitale politica e culturale.
La sua posizione geografica – lungo le grandi rotte commerciali che dalla Mesopotamia risalivano verso l’Anatolia, la Siria e l’altopiano iranico – determinò il successo dell’antica Erbil, crocevia di civiltà e luogo d’incontro tra mondi diversi ma complementari. La presenza del santuario dedicato alla dea poliade Ishtar, personificazione della sfera femminile dall’aspetto guerriero legato all’ideologia regale del tempo, ne fece uno dei luoghi di culto più venerati dell’antica Mesopotamia: i monarchi assiri vi si recavano per consultare gli oracoli, propiziare campagne militari e omaggiare la divinità di ricchi doni volti ad abbellire la sua dimora.
In epoca achemenide, Erbil divenne uno dei centri principali lungo la strada regale persiana che collegava le capitali imperiali con le satrapie occidentali, la stessa seguita da Alessandro Magno nel corso della sua spedizione in Asia del 331 a.C.. Con la conquista macedone ebbe inizio una nuova epoca di scambi culturali e commerciali tra Oriente e Occidente e si sviluppò un’eterogenea società di frontiera dove il transito di eserciti e carovane si portava dietro nuove dottrine religiose tra cui l’Ebraismo, lo Zoroastrismo, il Manicheismo e il Cristianesimo.
Con la conquista araba del regno Sasanide e la diffusione dell’Islam, la Cittadella di Erbil si eclissò cedendo il passo a Mosul come nuovo centro politico e religioso dell’Iraq settentrionale e capitolò definitivamente nel 1258, assorbita nella zona limitanea dell’Impero turco. L’aspetto attuale della cittadella fortificata, che domina dall’alto le costruzioni moderne e le circostanti vallate, risale alla tarda epoca ottomana.
Diana Facile
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