Il Pakistan è un paese estremamente interessante che tra montagne, deserto e mare racchiude una moltitudine di culture derivanti dalla grande varietà di gruppi etnici presenti sul territorio, ognuno dei quali è portatore di tradizioni secolari che lo rendono unico nel suo genere. Le ragioni per visitare il Pakistan, e innamorarsene, sono tantissime e visto che a distanza di mesi dal mio ritorno il desiderio di tornare è ancora ben vivo, ho deciso di metterle nero su bianco (quantomeno le principali) sperando di stimolare la vostra curiosità.
Sei ragioni per visitare il Pakistan
La bellezza della natura e la sua grande energia
Il Pakistan presenta un’incredibile varietà di fenomeni naturali che lo rendono, dal punto di vista paesaggistico, uno dei paesi più affascinanti al mondo e il fatto che si tratti di luoghi ancora preservati nella loro forma più pura aggiunge fascino a un qualcosa, già di per sé, perfetto.
Descrivere i vari scenari che si susseguono senza soluzione di continuità nel corso di un viaggio in Pakistan sarebbe un buco nell’acqua perché non esistono parole sufficientemente piene di significato per farlo e spesso nemmeno le immagini sono in grado di rendergli giustizia. L’energia che si respira in quei luoghi dimenticati da Dio e dagli uomini non si può captare se non vivendola.
La diversità culturale della sua gente
In Pakistan ci sono quattro province che differiscono l’una dall’altra per cultura, tradizioni, dialetto, cibo e arte. Una diversità culturale legata, come ho detto poc'anzi, alla varietà etnica del paese che si traduce, per il visitatore, in un viaggio dai molteplici volti.
Già, perché passare da una regione all’altra equivale a vivere un nuovo viaggio osservando il differente nel modo di vestire, di parlare e di comportarsi della gente ma anche del cibo, della musica, della letteratura e dell’arte in genere.
Un’esperienza dannatamente affascinante per sperimentare una moltitudine di culture uniche accomunate da una cultura collettiva che regala al visitatore una lezione di diversità.
Il cibo tradizionale
Tra le ragioni per visitare il Pakistan c'è il cibo, noto per la presenza di ogni sorta di erbe e spezie usate per insaporirlo. Un po’ come in India con una serie di “meno”: meno forte, meno piccante, meno invasivo… meno tutto!
I piatti tradizionali pakistani sono il risultato di un mix perfetto tramandato di generazione in generazione e richiedono cura e amore nella preparazione: ogni pietanza – che si tratti di lenticchie, pollo arrosto o agnello – è insaporita e cotta con una tale precisione che a volte, nel mangiarla, pensi quasi di commettere un sacrilegio.
L’artigianato locale
Il Pakistan vanta tradizioni artigianali e abilità che passano di padre in figlio da tempi remoti e rappresentano la gioia dei visitatori occidentali che possono portarsi a casa, con prezzi assolutamente accettabili, opere d’arte dal valore inestimabile come gli splendidi tappeti intrecciati con i disegni tradizionali che richiedono mesi e mesi di lavoro, i ricami che ornano i vestiti o la raffinata gioielleria con pietre preziose finemente lavorata a mano.
Visitare il Pakistan tra templi antichi e gloriose moschee
Il Pakistan pullula di antichi templi – alcuni dei quali risalenti all’VIII secolo a.C. – costruiti in omaggio ad alcune delle maggiori divinità hindu che si distinguono per l’architettura impeccabile, simbolo del glorioso passato, tra cui spiccano i Katas Raj Temples nella provincia di Punjab.
Spettacolare anche la testimonianza dell’Impero Mogul che regnò per secoli sul sub-continente indiano e richiamò gli artisti e gli architetti più illustri dell’epoca per edificare meravigliose moschee che oggi, come allora, lasciano con il fiato sospeso, come la Wazir Khan Mosque e la Badshahi Mosque di Lahore.
Templi e moschee rientrano senza dubbio tra le ragioni per visitare il Pakistan.
L’ospitalità della sua gente
Ciò che sorprende maggiormente chi intraprende un viaggio in Pakistan è la sua gente il cui tratto distintivo è l’ospitalità.
Nelle grandi città così, come nelle aree più rurali, l’ospite è considerato sacro e la gente avvicina lo straniero per strada per chiedergli se ha bisogno di qualcosa, intavolare una conversazione, invitarlo a bere un tè e, naturalmente, fare un selfie. Tutti sorridenti e cordiali nei loro magnifici abiti tradizionali, smaniosi di trasmettere la bellezza del loro paese a chi, forestiero, ancora non la conosce.
Diana Facile
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