Sulle tracce dell'antica Babilonia

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Adagiata lungo le fertili rive dell’Eufrate, Babilonia evoca da sempre immagini di mistero e di grandezza e ci racconta ancora oggi dell’epoca in cui regnava incontrastata tra le città dell’antico Oriente con storie che invitano i viaggiatori a percorrere le sue vie e a scoprire i segreti sepolti sotto secoli di sabbia e di conflitti. Un viaggio in Iraq, dove nell’ultimo anno abbiamo organizzato e accompagnato ben 4 tour di gruppo, non può prescindere dalla visita dell’antica Babilonia che appare silenziosa, ma è sempre eloquente nel raccontare il suo glorioso passato a chi, come noi, arde dal desiderio di ascoltarla.

Babilonia, epicentro di civiltà e d’innovazioni

La storia di Babilonia è una saga di ascesa e caduta intrisa di potere, arte e innovazioni.

Fondata circa 4.000 anni fa, Babilonia raggiunse l’apice nel VI secolo a.C. quando divenne il centro dell’Impero Babilonese, attestandosi come una delle città più grandi e avanzate del tempo.

Sotto il regno di Nabucodonosor II Babilonia si espanse e si abbellì con opere architettoniche che ancora oggi generano stupore tra cui i Giardini Pensili, una delle Sette Meraviglie del Mondo antico che secondo alcune fonti sarebbero stati costruiti per placare la nostalgia della moglie, Amytis di Mede, per le verdi colline della patria natia. Altrettanto emblematica è la Porta di Ishtar, costruita nel 575 a.C. come parte delle imponenti mura che circondavano la città: sulle ceramiche smaltate di colore blu spiccano i rilievi raffiguranti draghi e tori, simboli delle divinità babilonesi, che fungevano da guardiani contro gli spiriti maligni e che ancora oggi lasciano senza fiato per la loro vivida bellezza.

Babilonia fu pioniera in molteplici campi – dall’architettonico e ingegneristico al legislativo, l’astronomico, il matematico e il linguistico – dimostrando un’ingegnosità destinata a lasciare un’impronta duratura nella storia. Qualche esempio?

Il Codice di Hammurabi fu uno dei primi campioni di leggi scritte: inciso su diorite nera, delineava regole per la vita civile, commerciale e familiare e stabiliva standard di giustizia che influenzano ancora oggi i dettami giuridici.

I Babilonesi furono tra i primi a utilizzare un sistema matematico basato sul numero 60 che è alla base della misurazione odierna del tempo e degli angoli.

In ambito astronomico i babilonesi si distinguevano per la precisione delle loro osservazioni che consentivano di prevedere eclissi e movimenti planetari, fondamentali sia per la navigazione sia per l’agricoltura.

Queste (e altre) innovazioni sottolineano l’avanzato livello di sviluppo raggiunto da Babilonia e ne dimostrano il ruolo di incubatrice di tecniche e di idee che hanno plasmato il corso della civiltà umana, affermandosi come simbolo di civiltà e d’ingegno.

Nonostante le devastazioni subite nel corso dei millenni, il sito archeologico di Babilonia resta uno dei testimoni privilegiati della grandezza passata e non a caso, nel 2019, l’UNESCO l’ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità, aggiungendolo ai 5 preesistenti: Hatra (1985), Assur (2003), Samarra (2007), la cittadella di Erbil (2014) e le Ahwar dell’Iraq medirionale (rifugio di biodiversità e paesaggio relitto delle città mesopotamiche).

Passeggiare tra le rovine di Babilonia trascende il semplice viaggio e diventa un’opportunità: quella di connettersi con il passato attraverso un percorso consapevole che induce a riflettere sul valore, e la fragilità, del patrimonio culturale a livello globale.

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Unisciti a noi per il prossimo viaggio nell’antica Mesopotamia dove cammineremo tra le ombre dei giganti della storia.

Diana Facile

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