INDIA, ARUNACHAL & ASSAM

Ritrovo all’aeroporto delle rispettive città di partenza. Disbrigo della formalità di imbarco e partenza con volo di linea per Delhi con pasto a bordo. Arrivo nelle prime ore del mattino successivo.

Arrivo la mattina presto a Delhi e successivo collegamento per Guwahati con volo nazionale. All'arrivo all'aeroporto di Guwahati, accoglienza e quindi visita al Tempio dedicato a Kamakhya, la dea del desiderio, considerata la più sacra e antica delle 51 Shakti Petha della terra. E’ il fulcro del Kulachara Tantra Marga, potente e diffuso culto del tantrico Shaktismo in India. Più tardi si procede per Tezpur (220 km / 04 ½ h di guida), una volta raggiunta Tezpur check-in in hotel.

Oggi dopo la colazione procederemo per Ziro Valley (290 km), il quartier generale del distretto di Lower Subansiri nell'Arunachal Pradesh. Situato a un'altitudine di 1560 mt, Ziro è un altopiano circondato da villaggi tribali Apatani. Durante il tragitto si attraversano molti piccoli villaggi tribali di etnia Assamese, Bodo e Nishi; una volta raggiunta Ziro, check-in in hotel e pernottamento.

Oggi si partecipa al Myoko Festival delle tribù Apatani. La giornata inizia molto presto la mattina con rituali e canti dei sacerdoti, il festival è celebrato da tempo immemorabile per sostenere lo spirito di unione e amicizia tra i vari villaggi della valle per i quali si alternano nel celebrare lo stesso. Il Myoko Festival è uno degli eventi più importanti della etnia Apatani e ha una grande rilevanza sociale in quanto colui che offre la festa a parenti e vicini aumenta moltissimo il suo status sociale all’interno della comunità; in esso confluiscono secolari credenze nella possibilità di raggiungere la fertilità di campi e risaie e con essa si intrecciano i metodi di rafforzamento familiare, di legami tra i clan e tra i villaggi. Questo spiega perché le famiglie più ricche aspirino a dare sempre queste feste. Oltre ai riti, alle cerimonie e alle preghiere, ci sono diversi spettacoli teatrali, eventi sportivi e gare di canto che si svolgono al festival Myoko. La vigilia del giorno del grande sacrificio dei maiali, clou del Myoko, nel pomeriggio comincia la processione d’inizio del Myoko Festival. Un lungo corteo spontaneo di gente, ognuno con un rametto di palma locale in mano, si muove lentamente intorno ad alcuni capanni (uno per ogni clan familiare) cantando e pregando il Miji, una raccolta di canti religiosi. All’interno lo sciamano, vestito con il Jilan, l’abito cerimoniale tradizionale e con grossi orecchini ai lobi, collaborato da alcuni assistenti prosegue con le preghiere ripetute ad oltranza fino al momento propizio del sacrificio degli animali (maiali o polli) loro offerti. Durante la notte seguente il maiale selezionato viene sventrato ancora vivo ed il suo cuore, ancora pulsante viene osservato dallo sciamano e dai suoi assistenti al fine di consultare gli oracoli, si spera favorevoli per il villaggio. Dopo che il principale sacerdote Myoko ha finito di cantare le sue preghiere per diverse ore, i suoi assistenti, selezionati i maiali e gli altri animali, sventrano i loro intestini e strappano fuori i cuori pulsanti e le viscere mentre sono ancora in vita per fare gli auspici. Si ritiene che in questo giorno gli dei e le dee benediranno il luogo augurando una grande raccolta di riso. Varie parti degli animali sono quindi cucinate e offerte ad amici e familiari come un modo per diffondere le benedizioni, mentre all’esterno le donne Apatani svolgono alcune danze tradizionali. Più tardi si esplorano i villaggi, partecipando ad altri rituali. Rientro per il pernottamento a Ziro.

Oggi si partecipa ai rituali del festival e più tardi si esplorano i villaggi delle tribù Apatani. Insediate lungo le rive del fiume Kali nel distretto di Subansiri, queste tribù sono note per la loro natura pacifica e le moderne pratiche di coltivazione terrazzata. Ovunque per le strade ci sono pali sciamanici con frange e bandiere appese, a significare la fede animista degli abitanti. Le donne si distinguono per i volti tatuati (Twpe) con linee blu dalla fronte fino alla punta del naso e cinque strisce verticali sotto il labbro inferiore nel mento, ma soprattutto per i Dat, due grosse placche di bambù  (Y’apiñ hullo) inserite sul naso, una sulla parte superiore di ogni narice; piccoli pioli infatti venivano inseriti in etá precoce e crescendo la misura dei tappi aumentava progressivamente fino a raggiungere i 6-7 centimetri di diametro, come vuole la loro tradizione che ne testimonia il passaggio all’età adulta, anche se questo uso è gradualmente caduto in declino negli ultimi anni e rimasto solo tra le donne anziane. Gli uomini Apatani portano i capelli legati sopra la fronte con il Pwdiñ, un nodo attraverso il quale viene fatta passare orizzontalmente una bacchetta di ottone di circa 30 centimetri (Dinko) ed hanno a tracolla un lungo coltello protetto da un fodero di bambù intrecciato; inoltre decorano la loro faccia con un tatuaggio sulla metà del mento a forma di lettera T. Anche loro perforano i lobi delle orecchie con grandi pezzi di bambù scavato chiamato Yaru Hukho (Tappo per le orecchie). Si Visitano poi i villaggi di Hija, Bulla, Hari e Hong, che è il villaggio più grande dell'Asia. Rientro per il pernottamento a Ziro.

Il viaggio continua verso Daporijo, attraverso una fittissima giungla che si apre su fantastici panorami delle vette innevate dell’Himalaya. Daporijo (160 km/07 h di guida), il quartier generale del distretto di Upper Subansiri dell'Arunachal Pradesh, situato a un'altitudine di 600 mt, è abitato dalle tribù Tagin, un popolo dalla tradizione guerriera che abita in case palafitticole per difendersi dalle piogge monsoniche e, soprattutto, dagli orsi e dalle tigri. Il tragitto attraversa la lussureggiante foresta verde e piccoli villaggi, la strada costeggia il fiume Subansari. Durante il tragitto si possono visitare i villaggi tribali Nishi a Raga. Gli uomini di questo popolo dalle tradizioni guerriere, usano portare i capelli acconciati con un particolare chignon sopra la fronte il “podum", una specie di elmetto di bambù decorato con il becco del tucano, borse di pelle di orso ed una corta spada o "dao", appesa al collo. I più giovani invece, spesso vestono pantaloni e magliette alla cinese. I Nishi coltivano miglio, patate dolci e riso "in asciutta" con il metodo del "taglia e brucia", allevano capre, maiali e mandrie di bos frontalis (bovini selvatici dell'ordine degli artiodattili). I loro villaggi, aggrappati alle pendici delle montagne, sono costituiti da case dalla forma allungata, abitate ciascuna da parecchie famiglie. Le donne sono abili tessitrici, gli uomini vasai e fabbri. Serata libera e pernottamento a Daporijo.

Partenza alla volta di Aalo, il quartier generale del distretto di West Siang dell'Arunachal Pradesh, situato a un'altitudine di 300 metri e abitato dalle tribù Adi (Gallong). Sono di piccola statura e come tali considerati l’equivalente asiatico dei pigmei africani. Indossano primitivi perizomi di tessuto verde e sono particolarmente esperti nelle costruzioni con il bambù, materiale con cui realizzano numerosi ponti sospesi sui fiumi Siyam e Siang.  La tribù Adi ha diverse sottotribù che differiscono tra loro come Adi (Gallong, Minyong, Pasi, Padam, Bori e Boker). Nel pomeriggio visita al villaggio di Kabo. La sera sarà libera. Pernottamento ad Along.

Oggi si esplorano altri villaggi di etnia Galo. La comunità appartiene al gruppo di popoli Tani che credono di discendere da Abo Tani, che è il loro grande antenato. Jimi è il creatore che ha creato Medo (il cielo) e Sichi (la terra). Da loro discese Abo Tani, il padre dell'uomo da cui tutte le sezioni e i clan traggono origine. La religione dei Galo si chiama Donyi-Poloismo. Il Sole (Donyi) e la Luna (Polo) sono visti come le divinità supremi. Pregano anche altri spiriti naturali e hanno uno Sciamano che esegue vari riti e rituali per mantenere il benessere e la sicurezza della comunità. Si può infine godere anche una danza tradizionale delle donne Galo. Tradizionalmente indossano una gonna avvolgente con disegni a strisce di colore bianco al centro chiamata Gale e una giacca a mezza manica chiamata Tango con bordi fantasia incrociati. Serata libera e pernottamento a Aalo.

Partenza alla volta di Dibrugarh (5 h di guida e 1 h di attraversamento del fiume), attraverso alcuni villaggi di etnia Galo. Sono un popolo estremamente ospitale e offrono una vasta gamma di delizie gastronomiche che possono facilmente stimolare le papille gustative. I Galo sono esperti nella tessitura e nell'artigianato del bambù. Le donne tessono bellissimi tessuti per se stesse in ogni casa con telai a cinghia posteriore.  Tutti i loro oggetti di utilità sono fatti di bambù e canna, dai diversi tipi di cestini e contenitori, a custodie per coltelli, cappelli, stuoie, attrezzatura da caccia. Una volta raggiunte le pianure dell'Assam dopo 5 h si attraversa dovrete il possente fiume Brahmaputra, che nasce nel Tibet sud-occidentale, dove prende il nome di Yarlung Tsangpo, e scorre verso est, lungo il versante settentrionale dell'Himalaya, in territorio cinese. Pernottamento in hotel a Dibrugarh.

Si raggiunge Nimati Ghat per prendere il traghetto per raggiungere Majuli, la più grande isola fluviale abitata al mondo, che per molto tempo è stata una delle capitali culturali dell’Assam. E’ lunga circa 90 km, e ogni anno viene in parte allagata e cambia forma a causa dei monsoni. E’ formata dal fiume Brahmaputra a sud e ad est, dal fiume Subansiri a ovest e da un ramo del fiume Brahmaputra chiamato Kherkutia Xuti a nord. L’isola è uno dei centri più interessanti per conoscere meglio la religione Neo-Vaishnavita, in realtà una specie di “riforma” dell’induismo antico. Le principali attrazioni dell'isola sono le sue diverse istituzioni e monasteri (Sattra) che seguono e praticano la conoscenza indù. Si visita quindi un Sattra che è molto famoso per il suo squisito lavoro di creazione di maschere e in seguito si esplora un villaggio tribale locale Mishing. La parola “mishing” significa uomo (mi) delle acque (asi), e coloro che vivono sulla terraferma li chiamano “gente del fiume”. Poiché vivono nelle terre basse vicino al fiume, le case dei Mishing possono facilmente venire inondate durante le piene o spazzate dalle inondazioni. Per tale motivo le loro case Chang Ghar  vengono costruite su di una piattaforma rialzata supportata da trampoli in bambù che possono tenere a bada le acque delle piene. La serata procede libera con il pernottamento a Majuli.

Si raggiunge l’imbarcadero per prendere il traghetto per proseguire per Nimati Ghat e poi via terra per Kaziranga NP, che si trova nel cuore dell'Assam e copre un'area di 430 km². Dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1985 e riconosciuta come "Important Bird Area" (Area Importante per gli Uccelli) da Birdlife International, ospita la più grande popolazione mondiale di rinoceronti con un corno, insieme a molti mammiferi, come tigri, elefanti, pantere e orsi, e migliaia di uccelli. Per questo motivo un grande successo nella conservazione della fauna selvatica rispetto ad altre aree protette dell'India. Il resto della giornata sarà libero e una breve visita a un villaggio tradizionale assamese. Sono un sottogruppo del popolo dell'Assam. Questo sottogruppo è associato spesso alla lingua assamese. Storicamente la definizione di "popolo assamese" è rimasta ed ha avuto forti ripercussioni politiche in Assam, soprattutto durante il periodo coloniale (1826-1947) e post-coloniale (dopo il 1947), in seguito definita con una clausola basata sulla residenza con un limite temporale. Pernottamento a Kaziranga.

La mattina presto si raggiunge l'ingresso del parco, dove montati sulla portantina di docili elefanti, si inizia un interessante safari del parco nazionale (orario 5:00/6:00/7:00 - l'assegnazione degli orari dipende dal Dipartimento forestale). Nonostante la fitta nebbia, che si dirada alle prime luci dell'alba, sarà possibile avvistare numerosi rinoceronti bianchi che emergono dall'erba alta e fitta. Il parco permette anche di ammirare gaur, sambar, bufali, facoceri e daini. Quindi  si torna al lodge e dopo la colazione  si visita l'Orchid Park. Dopo pranzo e un rinfresco, ancora un safari in jeep nella zona occidentale/centrale del parco, per 2 h e mezza (anche a seconda del tramonto, poiché in inverno il sole tramonta presto nel nord-est dell'India). Serata libera e pernottamento a Kaziranga.

Rientro in auto verso Guwahati (5 h di viaggio) per imbarcarsi sul volo interno per Delhi. All'arrivo, trasferimento in città per godere l’ultima cena indiana in un ristorante locale e poi trasferimento all'aeroporto internazionale per imbarcarsi sul volo per il rientro a casa.

Raggiunto l’aeroporto ed effettuate le pratiche doganali di uscita, partenza con il volo per Italia con pasti a bordo. Arrivo negli aeroporti italiani di destinazione.

Fine del viaggio e dei servizi Viaggitribali “India, Arunachal & Assam”