Zinder, chiamata anche Damagaram, è la seconda città del Niger (con oltre 350.000 abitanti), facente parte del dipartimento di Mirriah e capoluogo della regione omonima. E’ un importante centro commerciale, con industrie alimentari (lavorazione delle arachidi) e conciarie. E’ stata la capitale di una dinastia musulmana fondata nel sec XVIII, che si è liberata dalla sovranità di Bornu a metà del XIX sec, approfittando della pressione esercitata sul suo dominatore dal nuovo impero islamico di Sokoto. Popolazione predominante sono gli Haussa di lingua sudanese, stanziati tra il medio Niger e il bacino del Lago Ciad, in Nigeria settentrionale e ai confini del Niger. Dediti all’agricoltura e in minor misura all’allevamento, sono abili artigiani e da secoli attivi commercianti, con traffici estesi fino al Camerun e al Ghana, tanto che la loro è diventata la lingua commerciale di una vasta area dell’Africa occidentale. L’influsso dell’Islam, risalente già al sec XV, rimase a lungo circoscritto alle alte gerarchie urbane, mentre la popolazione rurale conservò, e in parte ancora conserva, elementi della religione autoctona, fra cui i culti di possessione. Gli Haussa sono organizzati in una struttura sociale piramidale molto rigida e regolata rigorosamente da norme religiose. Al vertice della gerarchia politica c'è il Sultano, attualmente Mustafa Ahmed, ventitreesimo Sultano degli Haussa e Sovrano assoluto di Zinder, che risiede nel Palazzo Sultanale di Zinder. Di notevole importanza sono considerate le udienze private che il Sultano è tenuto ad assicurare a ogni suddito almeno una volta l'anno. In tali udienze viene chiesto il consiglio del Sultano anche su questioni spicciole di vita privata, come ad esempio la gestione economica della casa o la preparazione di un matrimonio. Con l'indipendenza del Niger (1960), gli Haussa non riuscirono ad ottenere che Zinder fosse proclamata capitale al posto di Niamey e sembrarono perdere il proprio predominio sul territorio a tutto vantaggio di altre etnìe più occidentali, principalmente Djerma e Songhai. Tuttavia il Sultano premette per raggiungere una notevole autonomia interna e, ottenuto anche l'appoggio dei francesi, riuscì a consolidare il proprio indiscusso potere locale nel nuovo stato indipendente. La città è divisa in tre parti: a nord il Quartiere Zengou o Zango, il vecchio sobborgo Tuareg con edifici commerciali e case costruite con i mattoni di fango; a sud il pittoresco Quartiere Birni, la vecchia città Haussa, un intricato labirinto di stradine e antiche case (dipinte con coloratissimi motivi geometrici e tipici a forma di orecchie di coniglio, poste agli angoli dei cornicioni) che ospita la Grande Moschea ed il Palazzo del Sultano di Zinder, edificio affascinante e molto esclusivo che conserva la storia della regione. Il suo centro storico è stato proposto nel 2006 nella lista tra i beni culturali del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. All’interno del Sultanato, anche gli usi e costumi sono rimasti pressoché invariati da più di tre secoli, strettamente connessi alla gerarchia sociale tradizionale e alla discendenza nobiliare del Sultano, che riveste un ruolo estremamente importante dal punto di vista religioso, ma anche politico, seppur formale. Il grande rispetto e la devozione che il popolo manifesta verso la sua figura, sono particolarmente evidenti e prorompenti durante le cerimonie tradizionali, che si perpetuano costantemente da secoli durante l’arco di tutto l’anno, soprattutto in corrispondenza delle ricorrenze religiose musulmane. Un tripudio di festose parate, in cui il Sultano e la sua famiglia ricevono i notabili e i sudditi, indossando eleganti tenute da cerimonia e ampi turbanti, in atmosfere da “mille e una notte”. Immancabile in città è la visita al Grand Marché, uno dei più animati del Niger, erede secolare dei floridi scambi commerciali transahariani, dove trovare, tra le innumerevoli merci provenienti da tutta la regione sahelo-sahariana, i migliori manufatti in cuoio di tutta l’Africa Occidentale, uno dei più antichi savoir-faire delle maestranze di Zinder. Si riparte, transitando per Miriah (Palazzo del Sultanato che risale al XVIII sec e costruito in uno stile tradizionale africano che ospita una vasta collezione di oggetti e manufatti della cultura locale). Si prosegue per Maradi, terza città più popolosa del Niger, principale punto di scambio transfrontaliero con la Nigeria e dinamica città mercantile, sulla rotta a nord di Kano in Nigeria. La regione di Maradi comprende due sultanati: il Sultanato di Katsina-Maradi e il Sultanato di Gobir. A Maradi avremo l'opportunità di conoscere il Sultanato di Gobir, nel suo palazzo per permetterci di assistere ad alcune tradizioni di Gobir come:
- Bori, rito che accompagna il sistema di credenze animiste degli Hausa Maguzawa, organizzato dall'Inna del Gobir detentore. Nell’area di Maradi è un culto strettamente femminile, mentre nella regione non molto distante di Birnin Konni il culto è misto.
- Danza Teikai tradizionale che consente la libertà di espressione attraverso le canzoni.
- Hanwan Kaho, la corrida rosa ed infine una possibile escursione con il sultano della Kastchina al lago di Madarounfa. Si prosegue riallacciandosi alla Strada nazionale n 1 che corre parallela alla frontiera con la Nigeria via Madaoua per Birnin Konni, Dogondouchi e Dosso. Pensione completa. Prima e seconda notte in Albergo a Maradi; terza notte a Dosso Hotel Toubal.