UZBEKISTAN & KARAKALPAKSTAN
LA VIA DI MARCO POLO
La leggendaria Via della Seta
FOCUS DEL VIAGGIO
- VIAGGIO FACILE/MEDIO
- DURATA 12 GIORNI, 10 NOTTI
- VIAGGIO CULTURALE, NATURALISTICO, ETNICO, ESPERIENZIALE
- GUIDA LOCALE IN LINGUA ITALIANA
STILE DEL VIAGGIO:
- TURISMO ETICO E RESPONSABILE
- TURISMO CULTURALE, UNESCO HERITAGE, VISITA COMUNITA’ ETNICHE
- TURISMO NATURALISTICO, WILDLIFE
- TURISMO ESPERIENZIALE CON VISITA VILLAGGI & TRADIZIONI GASTRONOMICHE
- TURISMO FOTOGRAFICO: LANDSCAPE, PORTRAIT, LIFESTYLE, NATURA, STREET LIFE, ARCHITECTURAL PHOTO, DESERT, TRAVEL REPORTAGE
VIAGGIO IN SICUREZZA:
- HOTEL & YURTA – STRUTTURE CATEGORIA STANDARD STELLE 3 e 4 *
- MEZZI DI TRASPORTO IN SICUREZZA (Aereo + Minivan)
- CORRISPONDENTI CONSOLIDATI E AUTORIZZATI
- ITINERARIO IN SICUREZZA
- ACCOMPAGNATORE DALL’ITALIA DA 10 PARTECIPANTI
- GARANZIA POLIZZE DI VIAGGIO EUROP ASSISTANCE
EMOZIONI DEL VIAGGIO:
L’itinerario ripercorre un ramo della leggendaria Via della Seta, il fascio di strade che univa Pechino al Mar Mediterraneo, il più importante canale di transito dei commerci tra la Cina e il mondo occidentale, percorso da Marco Polo dal 1271 al 1289. Il tratto da Tashkent a Khiva apre una finestra sulla condizione dell’Uzbekistan, il più ricco di storia fra tutte le repubbliche dell’Asia Centrale, situato nell’antica culla formata dai fiumi Amu-Darya e Syr-Darya. Include le principali attrattive uzbeke, patrimonio Unesco: Khiva, città-museo, raccolta all’interno della cinta di mura e considerata la più bella città del paese; Bukhara, città-antica, i cui palazzi e caravanserragli nascosti ricordano gli importanti commerci del passato; Shakhrisabz, città natale di Tamerlano, con le imponenti rovine del Palazzo Bianco; Samarkanda, città-leggenda, dove si respira l’atmosfera grandiosa della Via della Seta e si rimane incantati davanti alle splendide moschee del Registan. Include ancora un pizzico di originalità con la visita delle suggestive rovine delle fortezze dell’antica Corasmia, del lago di Aydarkul, uno dei principali laghi nel deserto uzbeko – con il villaggio con yurte Yangigazgan dove vivono nomadi kazaki – e del Karakalpakstan, dove il “cimitero delle navi” di Muinak ricorda la graduale scomparsa del lago d’Aral, vittima di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dall’uomo.