Un viaggio è come un diamante, con tante sfaccettature che raccontano lo stesso Paese. A noi di Viaggitribali questo diamante piace ammirarlo a 360 gradi per portarci a casa un bagaglio di conoscenze e di emozioni che sia il più completo possibile e in quest’ottica abbiamo deciso di riservare uno spazio del nostro blog alla gastronomia tradizionale che racconta culture e territori a noi lontani. E ora, se siete pronti, vi aspetta un viaggio sensoriale tra i profumi e i sapori del Nord Africa alla scoperta di alcuni piatti tipici della cucina algerina.
Gastronomia tradizionale
Dalle coste del Mediterraneo alle maestose catene montuose dell’Atlante, l’Algeria offre un excursus culinario ricco e variegato: ogni pietanza rappresenta infatti una tappa fondamentale per comprendere la storia, le tradizioni e l’anima dei Paesi del Nord Africa.
Couscous
Il couscous si mangia in Algeria, dov’è conosciuto come “il cibo dei re”, ma anche in Marocco, Tunisia ed Egitto (oltre che nella costa occidentale della Sicilia).
Si prepara con semola di grano duro, verdure varie – immancabili carote, zucchine e ceci – e carne di agnello, pollo o manzo, il tutto insaporito con l’aggiunta di spezie quali cumino, coriandolo e cannella. Cucinarlo richiede tempo e pazienza: pare che il segreto per ottenere il couscous perfetto stia nell’arte di separare accuratamente i granelli, uno ad uno, con le dita.
La domenica è il giorno in cui famiglie e amici si riuniscono e si dedicano tutti insieme alla preparazione del couscous, rituale che si perpetua da tempi immemorabili: le donne in cucina allestiscono un banchetto di sapori e colori mentre gli uomini, all’esterno, si occupano della cottura della carne. Pian piano il profumo avvolgente del couscous si propaga nell’aria, annunciando l’arrivo di un pranzo festoso e abbondante.
Una variante del classico couscous è la versione a base di pesce – tra cui gamberi, calamari e merluzzo – arricchita con pomodori, peperoni e olive: generalmente si serve in occasione di eventi speciali e rappresenta un omaggio alla ricchezza del Mar Mediterraneo.
Tajine
Il tajine nasce in Marocco, ma è diventato un piatto tipico anche in Algeria.
Con il termine tajine si designa il recipiente di terracotta a forma conica in cui si cucina la pietanza, che ne assume il nome: i più diffusi sono il vegetariano e quello di carne (pollo, agnello o manzo, cotti insieme a verdure varie, olive, limoni e un apposito mix di spezie), ma per celebrare l’abbondanza delle acque del Mediterraneo si prepara anche il tajine di pesce.
È una pietanza che racconta storie di tradizione e convivialità: le famiglie si riuniscono attorno al tajine fumante – che varia nel colore e nella grandezza, in base al numero dei commensali – per condividere il pasto – è usanza mangiare con le mani dal medesimo piatto – condito da chiacchiere, risate e buonumore.
Zuppe
Le zuppe sono molto apprezzate dalla popolazione algerina e a ragion veduta: una vera prelibatezza!
Si contano ben 4 zuppe tradizionali diverse – chorba frik, harira, djari e tchicha – che vengono consumate in tutto il Paese. Generalmente si preparano con agnello, montone o pollo, ceci, pomodori, vermicelli, grano, legumi, verdure e spezie varie, e si servono come antipasto, soprattutto la sera, in piccole ciotole monoporzione.
Tra tutte, la chorba è probabilmente la più antica: si tramanda da una generazione all’altra, portando con sé la storia del calore familiare, ed è considerata una fonte di conforto per l’anima, capace di scaldare il cuore nei momenti più difficili.
Brik
La storia del brik è riconducibile al mix di influenze culinarie arabe e francesi che caratterizzano la zona del Maghreb: non dimentichiamo che l’Algeria è stata una colonia francese per ben 132 anni, con ripercussioni importanti nei diversi ambiti della vita quotidiana tra cui, va da sé, l’aspetto gastronomico.
Il brik, dal termine arabo burek che significa foglio, nasce in Tunisia, ma ben presto varca i confini nazionali e diventa parte della tradizione gastronomica algerina: ricorda nella forma un involtino primavera, generalmente farcito con carne, tonno, patate e formaggio, ed è considerato un simbolo di convivialità e condivisione, da cui l’uso di prepararlo in occasione di feste e celebrazioni speciali.
Chakchouka
Un altro piatto tipico della cucina algerina, e di quella del Maghreb in generale, è la chakchouka, introdotta anche nella gastronomia israeliana in seguito all’esodo degli ebrei maghrebini nella seconda metà del XX secolo.
La chakchouka, il cui nome deriva dal berbero e significa mistura, parte da un soffritto d’aglio o cipolla cui si aggiungono pomodori, peperoncini verdi, pepe nero, spezie varie e infine le uova.
La bontà di questo piatto è direttamente proporzionale alla semplicità della preparazione: da leccarsi le dita!
Merguez
Tra i piatti tipici del panorama gastronomico algerino, le merguez conquistano il palato di chiunque se le ritrovi sotto il naso, ancor prima di addentarle.
Quelle che potremmo banalmente definire salsicce sono una vera e propria istituzione nelle strade e nei mercati dell’Algeria e del Nord Africa in generale, ma sono ormai comuni e correnti anche in Francia dove si sono diffuse negli ultimi decenni del XX secolo, in seguito all’immigrazione del Maghreb.
La preparazione delle merguez - a base di carne d’agnello o di manzo generosamente speziata con cumino, peperoncino e/o harissa, finocchio, aglio e similari – è un’arte che si tramanda di generazione in generazione e ogni famiglia custodisce gelosamente la sua ricetta.
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Questi sono solo alcuni dei piatti tipici che avremo modo di gustare durante i nostri viaggi in Algeria. Perché se è vero che nelle sembianze li ritroviamo in tutto il Maghreb, è vero anche che ogni Paese, rispettandone l’essenza, li personalizza e li rende propri. Tolto il nome, il couscous tunisino non ha molto a che spartire con il couscous che si mangia in Algeria. Provare per credere!
Diana Facile
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