ALGERIA ARCHEOLOGICA E OASI

Ritrovo all’aeroporto delle rispettive città e partenza con volo di linea per Algeri con pasti a bordo. Arrivo all’aeroporto di Algeri, accoglienza e assistenza da parte della guida, sistemazione in hotel. Algeri “La Bianca” possiede il fascino Belle Époque dell’ex capitale francese con i suoi viali, i suoi palazzi francesi, e gli edifici di architettura moresca e il lungomare. Breve tour panoramico della città nei tempi di visita dipendenti dai voli in arrivo. Successiva passeggiata lungo l’elegante lungomare della città, costruito dai francesi nei primi anni del 1900 in perfetto stile art nouveau. I grandi viali alberati, le facciate dei palazzi decorate con elementi floreali, i portici che guardano sul mare, fanno di Algeri una città gradevolissima da visitare a piedi. Da notare la bella Place des Martires e l’edificio della Grande Poste, costruito nel 1910 in stile moresco. Pernottamento ad Algeri.

Si prosegue il city tour di Algeri per una passeggiata nella parte più antica e meno turistica di Algeri: la famosa “Casbah”, edificata tra 1516 e 1830 sulle rovine dell’antica Icosium. Si visita (dall’esterno, attualmente è un forte militare) la Cittadella ottomana, per poi addentrarsi in un intrico di stradine e viuzze assolutamente caratteristico pur nella sua attuale decadenza, fino a giungere agli eleganti portoni dei palazzi ottomani. Nei tempi dei voli previsti, se possibile, si visita il Museo Archeologico che raccoglie ottimi esempi di arte romana, bizantina, ed islamica. Si prosegue con la visita di Notre Dame d’Afrique, la cattedrale costruita dai francesi e che domina dall’alto la baia di Algeri in posizione estremamente panoramica. Trasferimento in aeroporto per il volo interno serale per Constantine. Arrivo, trasferimento in albergo e pernottamento a Constantine.

Constantine, l’antica Cirta Regia, capitale della Numidia il cui re Massinissa, nel II secolo a.C. si alleò con i Romani contro Cartagine. Fu definita da A. Dumas nido d’aquila perché la kasba fu costruita su uno sperone roccioso. La città con i suoi ponti spettacolari che attraversano la profonda gola dell’oued Rhumel offre scenari magnifici. Il ponte di Sidi M’Cid permette di raggiungere il promontorio della Kasba che in questo punto strapiomba per 175 metri sulle gole del fiume. All’interno della Kasba di epoca ottomana, dove non mancherà la degustazione del tipico torrone locale, è interessante il palazzo El Bey Palais d’Ahmed Bey, che fu l’ultimo bey turco di Constantine ad opporre una resistenza accanita all’occupazione francese nel 1848. Purtroppo, poco rimane dell’antica Kasba in quanto Napoleone III l’aveva fatta sventrare per  costruire caserme per i suoi militari. Testimonianze dello splendore della città come capitale del regno numida sono il Musée National Cirta, interessante per i reperti provenienti da materiali di scavo dell’antica Cirta e anche dai siti più importanti della regione, e l’area del Monumento ai Morti, un memoriale a forma di arco trionfale sormontato da una statua della vittoria alata che commemora il vittime della Prima guerra mondiale. Pernottamento a Constantine.

Attraversando la regione degli chott si raggiunge Timgad, l’antica colonia romana di Thamugadi, fondata dall’imperatore Traiano nell’anno 100 con manodopera militare. Se c’è tempo, è possibile una breve sosta a Lambaesis, per ammirare l’antica fortezza legionaria della provincia romana d’Africa proconsolare. Timgad, uno dei migliori siti romani, è una dimostrazione dello stendardo romano in mezzo al deserto, riconosciuto Patrimonio dell’umanità UNESCO. La città ideale voluta da Traiano, edificata dal nulla come colonia militare con lo scopo principale di creare un bastione contro i Berberi del Massiccio dell’Aurés. In origine essa venne abitata da veterani dell’esercito cui vennero assegnate terre in cambio degli anni di servizio militare prestato. La città era cinta di mura; progettata per una popolazione di 15.000 abitanti, ben presto crebbe al di fuori di ogni controllo e si sviluppò caoticamente, senza rispettare la planimetria ortogonale della fondazione originale. Fra le rovine di Timgad sono comunque perfettamente visibili il decumano e il cardo, affiancati da un colonnato corinzio parzialmente restaurato. Nella parte terminale ovest del decumano sorge il cosiddetto arco di Traiano, alto 12 metri, probabilmente in origine una porta cittadina monumentalizzata in epoche successive. Molti gli edifici pubblici conservati della città: una basilica, una biblioteca, quattro terme ed un teatro da 3.500 posti a sedere, in ottime condizioni di conservazione, tanto che ancor oggi viene utilizzato per rappresentazioni teatrali. A Timgad si trovano inoltre un tempio dedicato a Giove Capitolino (grande quasi come il Pantheon di Roma), una chiesa quadrata con abside circolare risalente al VII secolo, e una cittadella bizantina costruita negli ultimi giorni della città. Rientro e pernottamento a Constantine.

Dopo la prima colazione partenza per Djemila (in arabo la bella), anche se il suo nome in epoca romana era Cuicul, splendida città e oggi un sito archeologico unico per l’architettura romana, Patrimonio UNESCO. E’ una città costruita a 900 m di altitudine,  sapientemente adattata al monte su cui si arrampica, situata su uno sperone roccioso alla confluenza di due uadi ai piedi di una montagna di 1400 m. Fu fondata alla fine del I sec. come colonia per veterani romani; è uno dei più bei siti d’epoca romana, in uno scenario splendido, con gli edifici principali ben conservati. Bellissimo il Foro di Settimio Severo con il tempio dedicato a Marte, patrono della città, l’Arco di trionfo di Caracalla, il mercato con i tavoli dei venditori con le unità di misura per i prodotti agricoli. Si possono ammirare le Grandi Terme volute dall’imperatore Commodo, con alcune pareti ancora in piedi, il bordello della città vicino al vecchio foro e il teatro, eretto fuori le mura. La città ha conosciuto grande prosperità anche in epoca paleocristiana, come documentato dai monumenti e dalle basiliche cristiane. Nel museo stupendi mosaici e utensili di uso quotidiano. Nel pomeriggio ritorno a Constantine con pernottamento in hotel.

Alcune ore al mattino per terminare le visite della città comprendendo il Museo Archeologico. Trasferimento in aeroporto per il volo diretto serale per Ghardaïa, la città più importante della regione dello M’Zab con una lunga storia alle spalle. Situata nella regione sahariana, la valle dello M’Zab è diversa dal resto dell’Algeria: non assomiglia alle regioni del Nord, ma nemmeno al resto del Sahara. All’arrivo, sistemazione in hotel. Cena e pernottamento a Ghardaïa.

Ghardaïa è la perla dell’antica valle dello M’Zab, scrigno di una cultura antichissima. La Valle dello M’Zab, di cui Ghardaia è il capoluogo, è amata da Le Corbusier e oggi sotto la tutela dell’Unesco. Con le sue cittadelle fortificate, protette da mura di cinta e torri di guardia, Ghardaïa ha affascinato urbanisti e architetti di tutto il mondo. Costruite in legno di palma, pietra, gesso, calce e sabbia, ognuna ha la propria moschea e il suo minareto. La Pentapoli Mozabita costituisce un immenso palmeto: un milione di palme da dattero, irrigate grazie a un capillare sistema di distribuzione dell’acqua che ha quasi 900 anni. Visita di Ghardaia, con i quartieri storici, le case tradizionali, la Vecchia Moschea, la piazza del mercato e le botteghe artigianali, dove si possono acquistare datteri freschissimi, tappeti e tessuti colorati. Nel mercato si può trovare di tutto: dai generi alimentari ai bracciali d’argento, dagli oggetti tecnologici ai cammelli e agli asini, dai ricambi per i motorini ai tessuti lavorati a mano. La città vecchia di Ghardaïa è veramente splendida: piccole case colorate strette le une alle altre che creano un’urbanistica molto particolare e interessante; il centro della città è costituito da vie strette e tortuose, bellissime da esplorare. Ghardaia è una città collinare, circondata da altre quattro, quindi visiteremo il Mausoleo Sidi Brahim nel villaggio di El Atteuf, l’ansa”, perché costruito su un’ansa dell’oued M’Zab, il primo costruito nella valle. Segue la visita dei villaggi di Beni Isguen “la pia”, la città religiosa, la meglio conservata con il suo bellissimo marché à la criée (mercato d’asta); Melika “la regina” collegata a Ghardaïa da un ponte pericolante;  Bou Noura “la luminosa”, la città più povera e in parte disabitata. Tutte e cinque le oasi/villaggi hanno una funzione sociale ben definita, sono tutte fortificate, e ognuna ha la sua moschea e il suo minareto, dal quale ogni giorno, per 5 volte al giorno, il muezzin leva il suo canto religioso. Ognuna ha invece una propria economia: la lavorazione della ceramica e del cuoio, l’allevamento, ma soprattutto il commercio. Dalla valle del M’Zab prendono il nome i Mozabiti, che appartengono dal punto di vista religioso all’islamismo Ibadita, una corrente minoritaria particolarmente moderata dell’Islam, che cerca il ragionamento e non l’imposizione, come si nota nei comportamenti, nel sorriso, nell’accoglienza di questa popolazione. Fuori dai vicoli dei villaggi, il deserto svela la sua magnificenza con le dune di sabbia, disseminate di rigogliosi e produttivi palmeti e giardini incantati dotati di ingegnosi sistemi idrici e canali, chiamati foggaras. Pernottamento a Ghardaïa.

Al mattino partenza in aereo da Ghardaïa per Algeri con proseguimento di breve visita del centro della città (nei tempi dei voli aerei programmati) e per l’acquisto di souvenir. Si raggiunge l’aeroporto di Algeri, dove espletate le formalità doganali di uscita, è l’imbarco con volo di linea per l’Italia con pasti a bordo.

Fine dei servizi di Viaggi Tribali “ALGERIA ARCHEOLOGICA & OASI”