Le principali città dell'Uganda

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L’Uganda presenta un tasso di popolazione urbana molto basso: l’unica città di dimensioni rilevanti è Kampala, la capitale, che si trova nella parte meridionale del paese e supera di poco 1,7 milioni di abitanti. Gli altri centri urbani, di dimensioni ben più ridotte, hanno rilievo esclusivamente a livello locale. Vediamo ora insieme quali sono le principali città dell'Uganda e perché.

Kampala, la capitale dell’Uganda

Il toponimo Kampala è legato al luogo in cui sorse il primo nucleo della città: nel XIX secolo i sovrani che regnavano Buganda allevavano antilopi attorno al loro palazzo sito nei pressi della Mengo Hill che fu battezzata, in lingua luganda, Kasozi Ka Impala (collina delle antilopi). Questo secondo la leggenda, mentre la storia attribuisce il nome Kasozi Ka Impala all’esploratore e capitano inglese Frederick Lord Lugard che nel 1890 fece edificare sulla collina un forte attorno al quale si sviluppò il nucleo urbano all’attuale città di Kampala.

Alla stregua di Roma, la capitale dell’Uganda sorge su sette colli: Namirembe, Makerere, Kibuli, Kololo, Rubaga (o Lubana), Mulago e Kampala (nota come Old Kampala). Su queste stesse colline, ben prima dell’arrivo del capitano Lugard, si concentrava il potere politico dell’antico Regno del Buganda con Kasubi Hill, capitale del Re Mutesa, e Mengo Hill, capitale del Re Mwanga.

Nel 1909 il forte britannico si rivelò inadeguato a ospitare gli uffici amministrativi che insieme alle residenze governative furono spostati sulla collina Nakashero, seguiti a ruota dai commercianti e dagli abitanti del primo nucleo abitativo della capitale ugandese.

Negli anni Settanta del XX secolo Kampala era una delle cittadine più belle e vive dell’Africa Orientale e si distingueva per l’atmosfera cosmopolita, i traffici commerciali, i meeting di livello internazionale e gli scambi di carattere culturale ma nel 1986, con la fine della guerra civile e la presa di potere da parte dell’attuale presidente Yoweri Kaguta Museveni, si trasformò in una città caotica e sovrappopolata con gli scambi commerciali ridotti a zero e l’afflusso di profughi privi di mezzi giunti dalle campagne in cerca di fortuna.

A vent’anni dalla fine dei conflitti, Kampala è ufficialmente rinata e si presenta come una città vivace e interessante: nella zona del centro sono stati aperti cinema, locali alla moda, supermercati, ristoranti, caffè, uffici commerciali e agenzie turistiche. Gli investitori stranieri e l’intraprendente comunità asiatica – allontanata dal dittatore Idi Amin Dada nel 1972 – sono tornati a gamba tesa nel paese e da parecchi anni il commercio, l’edilizia, l’esportazione e il turismo hanno dato un forte slancio alla ripresa dell’economia ugandese, in particola a Kampala e dintorni.

La vista di Kampala dall’alto delle sue colline regala una panoramica della città piena di verde, con i giardini e gli alberi che arricchiscono il tessuto urbano, un gruppo di edifici alti al centro, i tetti rossi delle case signorili abbarbicati sulle colline mentre le costruzioni più povere, ricoperte di lamiera verde o bianca, si concentrano in periferia.

Per visitare Kampala si consiglia di spostarsi a piedi (in centro città) o, eventualmente in taxi: uno o due giorni sono più che sufficienti per esplorarla a fondo.

Kampala Road, la via principale, funge da spartiacque tra la zona alta – con i suoi hotel di lusso, le strutture commerciali, i ristoranti rinomati e le grandi marche dei negozi – e la zona popolare con i caotici mercati colorati e i chioschi in cui si vende di tutto e di più.

Da non perdere durante la visita a Kampala:

  • il Parliament Building, con l’arco d’entrata che simboleggia l’indipendenza dell’Uganda;
  • l'Uganda National Theatre, inaugurato nel 1959 dal Governatore Sir Frederick Crawford, che nel fine settimana ospita spettacoli, concerti e rappresentazioni artistiche di varia natura;
  • l’African Craft Village in cui acquistare – divertendosi nell’arte della contrattazione –sculture di legno, stampe, monili, tessuti e maschere intagliate, oltre ad alcuni prodotti provenienti dai paesi confinanti con l’Uganda;
  • la Nomma Gallery dedicata all’arte nazionale dell’Uganda dove ammirare le opere di artisti ugandesi e di altri paesi dell’Africa Orientale;
  • l’Exposure Africa, il mercatino per gli amanti dello shopping selvaggio;
  • per i viaggiatori più curiosi e intraprendenti, il Nakivubo Stadium e l’Owino Market, che sono una vera e propria esperienza di vita: due templi, uno hindu e l’altro sikh, e diversi edifici coloniali, oggi un po’ decadenti e trascurati, che trasmettono una vaga idea della Kampala che fu.

Jinja, la finestra sul Grande Fiume

Jinja si è guadagnata un posto tra le principali città dell'Uganda per la posizione geografica privilegiata, sulla sponda nord del Lago Vittoria, laddove il Nilo si stacca dal grande bacino lacustre e inizia la lunga corsa di quasi 6.500 km verso il Mar Mediterraneo.

Il centro cittadino ospita alcuni edifici in stile coloniale, ma tolto il consueto trantran legato alle attività commerciali – come in buona parte dell’Africa, se ne trovano di tutti i tipi – non presenta attrattive di rilievo.

È la presenza delle sorgenti del Nilo ad aver conferito a Jinja notorietà e ricchezza, come dimostra l’afflusso di visitatori che vi si fermano ogni anno per fare rafting sulle rapide del Grande Fiume (tra le poche al mondo classificate Grado 5) e altre attività all’aperto tra cui kayak, quad-biking, equitazione, sci d’acqua, bungee jumping e golf.

Imprescindibile allo sviluppo economico di Jinja anche la diga di sbarramento costruita nel 1954 vicino alle Owen Falls, le Cascate del Nilo Bianco, grazie a cui si riforniscono di energia elettrica buona parte dell’Uganda e del vicino Kenya.

Tororo, tra rocce vulcaniche

Tororo si trova sulla strada che da Jinja conduce al Kenya, quasi al confine, e deve la sua importanza alla roccia di origine vulcanica da cui ha preso il nome e che dall’alto dei suoi 1.800 metri sovrasta la città.

Edificata verso la fine degli anni Quaranta del secolo scorso, Tororo si è sviluppata grazie alla produzione di cemento con cui si riforniva l’intero territorio dell’Uganda ed è oggi circondata da colline, piantagioni di banane e alberi di mango: imperdibile l’ascesa alla Tororo Rock – facilitata dalla presenza di gradini – che può essere organizzata rivolgendosi alle guide locali.

Mbale, la terra dei Bagisu

Mbale è una tranquilla cittadina situata ai piedi del Monte Elgon e del Nkokonjeru che negli ultimi anni si è attestata come una delle mete più battute dal turismo internazionale in quanto punto di partenza per le escursioni al Mount Elgon National Park.

I dintorni della città e le zone rurali sono abitati dai Bagisu, popolazione nota ancora oggi per i rituali di circoncisione che segnano il passaggio all’età adulta da parte dei giovani maschi.

La residenziale Entebbe

Situata a una trentina di chilometri dalla capitale Kampala, Entebbe è senza ombra di dubbio una delle principali città dell’Uganda. Si sviluppa lungo la riva del Lago Vittoria, posizione che favorisce la crescita dei fiori nei giardini e nelle serre e regala la serenità e la rilassatezza tipiche delle piccole cittadine di provincia.

Entebbe ospita l’aeroporto internazionale, uno dei più importanti dell’Africa Orientale. Ai visitatori che raggiungono l’Uganda in aereo, Entebbe appare poco più di un’estensione della capitale edificata ad hoc attorno all’aeroporto, in realtà già sul finire del XIX secolo per gli inglesi rappresentava una meta interessante e vi trasferirono uffici e ministeri, inclusa la State House, residenza ufficiale del Capo dello Stato; ancora oggi si tratta di un’ambita località residenziale per i professionisti e per la classe dirigenziale medio-alta di Kampala.

Oltre agli edifici di epoca coloniale circondati dai curati giardini all’inglese, segnaliamo la presenza di due importanti centri naturalistici: i Botanical Gardens – dove pare sia stato girato una delle prima versioni di Tarzan a inizio Novecento – che ospitano una folta e variegata colonia di uccelli, scoiattoli e scimmie (tra cui le Colobi Guereza e le Vervet Monkey) e il Wildlife Education Centre, nato come rifugio per animali in difficoltà e piccoli rimasti orfani e successivamente trasformato in uno zoo. Un tempo il Wildlife Education Centre accoglieva anche gli orfani di scimpanzé che sono stati trasferiti, diversi anni fa, su Ngamba Island (altrimenti nota come Chimps Island) visitabile previa prenotazione con una breve navigazione sul Lago Vittoria.

Mbarara, il capoluogo dell'Ankole

Mbarara è la città più importante della regione Ankole, nonché una delle più grandi di tutta l’Uganda: è nota per la presenza di vacche dalle corna enormi che pascolano liberamente ai margini della strada ed è un’ottima base per le escursioni giornaliere al Lake Mburo National Park, nonché tappa intermedia sulla rotta dei grandi parchi, nell’ovest del paese.

Mbarara ha pagato pesantemente i danni della guerra civile tra il dittatore Idi Amin e l’attuale presidente Museveni, originario della zona, ed è solo negli ultimi decenni che ha acquistato importanza grazie alla posizione strategica di crocevia e di passaggio, ma anche all’istituzione di una nuova sede dell’Università, degli uffici del Regional Council e di un importante distaccamento della Bank of Uganda.

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