BENIN E FESTIVAL VOODOO

Arrivo all’aeroporto di Cotonou in serata. Accoglienza e trasferimento in hotel.

Dopo colazione, raggiungeremo il mercato del pesce affumicato sito nel quartiere Akpakpa di Cotonou dove le donne, al mattino, condiscono i prodotti ittici che vengono poi distribuiti nei diversi mercati locali. La nostra conoscenza del Benin proseguirà con la visita del Marché Dantokpa che con i suoi 20.000 m² di superficie è il più grande mercato a cielo aperto dell’Africa Occidentale. Da Cotonou ci sposteremo sul Lago Nakoué per visitare il villaggio tradizionale di Ganvié (conosciuto come la Venezia d’Africa): un reticolo di strade d’acqua solcato da piroghe di legno colorate che si snodano tra le palafitte in ebano dove vivono i pescatori di etnia Toffins che si rifugiarono a Ganvié nel XVIII secolo per sottrarsi alla schiavitù e agli attacchi perpetrati dall’antico Regno del Dahomey.

Intera giornata a Ouidah, sulla Costa Atlantica, per assistere al Festival Internazionale del Vodù che ci consentirà di cogliere uno degli aspetti più importanti e rappresentativi di questa parte dell’Africa Occidentale. Prima però di lasciarci travolgere dall’atmosfera mistica scatenata dal suono ritmato dei tamburi e dalle danze frenetiche che invocano il risveglio delle divinità vodù, visiteremo il centro storico di questa cittadina che rappresenta una delle pagine più sanguinose della storia africana, la tratta degli schiavi che da qui venivano spediti verso il Nuovo Mondo incatenati nelle stive delle navi negriere.

Dopo colazione lasceremo Cotonou e ci sposteremo nella zona del Plateau d’Agonil, tra le regioni più ricche e floride del Benin. Ci fermeremo a Cové dove assisteremo alla danza Guélédé degli Yoruba-Nago provenienti dalla Nigeria che celebrano le divinità con canti, musica e balli in maschera. Dopo esserci inebriati di tanto fervore, ci rimetteremo in viaggio alla volta di Dassa-Zoumé, dove pernotteremo in una piccola fattoria a contatto con la natura e la popolazione locale.

Dassa-Zoumé – nota altresì come la Città delle 41 colline – è di particolare interesse per le impressionanti formazioni rocciose che la sovrastano: visiteremo la Colline des puits suspendus (collina dei pozzi sospesi), poi raggiungeremo un insediamento Peul (etnia dedita principalmente alla pastorizia) per assistere al processo produttivo di formaggio vaccino, infine ci sposteremo ad Ayanmé dove conosceremo un gruppo di donne che si dedicano alla coltivazione di tapioca e gari (farina di manioca). Dopo quest’immersione a tutto tondo nella quotidianità locale, rientreremo a Dassa-Zoumé per partecipare alla danza Atchiagali, un’altra grande celebrazione del rito vodù che raggiunge l’apoteosi quando le donne cadono in trance.

Dopo colazione lasceremo Dassa-Zoumé per raggiungere Abomey, la capitale imperiale dell’antico Regno di Dahomey, dove visiteremo i palazzi edificati dai monarchi che si succedettero al trono tra il 1625 e il 1900. Dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1985, gli edifici si caratterizzano per l’uso di materiali tradizionali e di bassorilievi policromi – rappresentanti la glorificazione delle vittorie militari delle donne guerriere (Amazzoni di Dahomey) e dei poteri dei singoli re, ma anche l’esposizione di miti, costumi e rituali del popolo – che costituiscono oggi un’importante fonte documentale sull’evoluzione dell’Impero. La nostra giornata ad Abomey terminerà con la visita dello storico Marché Houndjro (istituito dal re Guézo intorno al 1820) e la scoperta di Lègba de Houndonou (divinità protettrice vodù).

Da Abomey ci sposteremo a Possotom per un’altra giornata full immersion nel culto vodù: inizieremo con la visita del tempio dedicato a Heviosso – il dio del fulmine che ha come emblema l’ascia – accompagnati dal capo spirituale che garantisce sull’integrità della tradizione e poi assisteremo alle danze tradizionali e ai rituali sacri in corso. Trascorreremo la notte in una piccola struttura vista lago e incontreremo le massaggiatrici del villaggio che lavorano esclusivamente con prodotti tradizionali.

Pronti a tornare sulla Costa Atlantica? Grand Popo, capitale del Benin, oltre alle più belle spiagge del paese offre la possibilità di esplorare in barca la Riserva della biosfera Bouche du Roy, l’Île aux oiseaux – circondata dalle mangrovie – dove in inverno nidifica l’avifauna, Djegbadji (la Città del sale) e alcuni villaggi vodù.

Rientro a Cotonou in tarda mattinata via Ouidah dove faremo una sosta per percorrere la Route des Esclaves ed entrare nel Tempio dei Pitoni (qualora il 10 gennaio, giorno del festival, non sia stato possibile effettuare la visita). Una volta a Cotonou, in base al tempo disponibile, potremo fare un giro al mercato Missebo e alla Fondazione Zinsou (una delle prime realtà africane a essersi impegnata per rendere accessibile l’arte contemporanea africana a chi vive nel continente), fare una passeggiata sulla spiaggia di Fidjrosse o dedicarci allo shopping presso il centro dell’artigianato. Trasferimento in tempo utile all’aeroporto per il volo di rientro con pernottamento e pasti a bordo.

Arrivo in Italia, nelle rispettive città di destinazione.

Fine dei servizi di Viaggitribali “Benin & Festival Vodu”