COSTA D'AVORIO

Arrivo all’aeroporto di Abidjan in nottata. Accoglienza e trasferimento in hotel.

Abidjan, capitale della Costa d’Avorio dal 1935 al 1983, è oggi una città moderna che si sviluppa in verticale con grattacieli e costruzioni all’avanguardia. Dopo un’escursione in battello nella Laguna di Ebrié per ammirare il Plateau (distretto amministrativo ed economico) sotto un’altra prospettiva, visiteremo il tradizionale mercato di Treichville e il quartiere residenziale di Cocody che si caratterizza per gli eleganti edifici coloniali di colore bianco. 

Trasferimento a Yamoussoukro, luogo natale del primo Presidente della Costa d’Avorio Houphouët-Boigny e capitale del Paese indipendente dal 1983, che si presenta come una città moderna dalle strade ampie e semideserte su cui si affacciano costruzioni recenti che hanno sostituito quelle tradizionali. Visita alla Basilica della Madonna della Pace (una copia di San Pietro a Roma) e passeggiata per gli ampi viali del centro osservando l’architettura degli edifici, fino a raggiungere il laghetto artificiale affollato di caimani.

A Bouaké incontreremo l’etnia Baulé (originaria del Ghana) che ha mantenuto in comune con i cugini Ashante la struttura sociale gerarchica, ma ha alimentato e allargato la cultura tradizionale attingendo a quella della popolazione autoctona ospitante. Giunti a destinazione visiteremo alcuni villaggi Baulé noti per la raffinata produzione artigianale (tra cui spiccano le statue commemorative e le maschere destinate a usi religiosi) e poi assisteremo alla danza rituale delle maschere Goli (eseguita sia a scopo di intrattenimento, sia a scopo commemorativo).

Korhogo si trova a 220 km da Bouaké e rappresenta una tappa obbligata per chi viaggia nel nord della Costa d’Avorio: capitale dell’omonimo dipartimento, la città è abitata dai Sénoufo, gruppo etnico che vive nel rispetto della tradizione e si distingue per l’eccelsa produzione artistica i cui segreti restano confinati nelle botteghe di scultori, tessitori, pittori e fabbri locali. Visiteremo alcuni villaggi Sénoufo (con i tipici granai in argilla e le case sacre dai bassorilievi colorati) e se in programma.

In mattinata parteciperemo alla danza Boloy (o danza della pantera, eseguita dai giovani uomini di ritorno da un periodo d’isolamento nella foresta sacra) o a una delle danze delle maschere che si tengono in occasione dei funerali per celebrare il passaggio dalla vita alla morte. Visita alla più antica Moschea del XVII Secolo ed infine incontro con i famigerati Peul, pastori nomadi, famosi per la particolare gioielleria e per gli abiti. Ci sposteremo infine a Odienné, vicino alla frontiera con la Guinea, dove vivono i Malinké, discendenti dell’antico Impero del Mali.

In mattinata incontreremo i Dozo, cacciatori esperti dediti alla salvaguardia della natura e alle cerimonie spirituali che ci accompagneranno nella savana e ci spiegheranno le proprietà terapeutiche delle piante officinali. Insieme a loro visiteremo un villaggio Malinké e assisteremo a danze, musiche ed esibizioni con il fuoco e i coltelli. A seguire possibilità di conoscere i Dan (noti anche come Yacuba) con la visita di alcuni villaggi tradizionali costruiti sul pendio delle colline: alcune delle case – grandi capanne rotonde dai tetti di paglia – vengono affrescate dalle donne in occasione delle cerimonie. Nell’attesa che le maschere escano dalla foresta sacra per dare inizio alla Danza sui trampoli, peculiare di quest’etnia, raggiungeremo un luogo di culto sito ai piedi di un gigantesco Iroko, dove si venerano i pesci-gatto (antenati tutelari). Dopo aver assistito alla danza acrobatica, accompagnata dal canto delle donne e dal ritmo dei tamburi, riprenderemo il viaggio verso sud fino a raggiungere la città di Man.

La città di Man, abitata da popolazioni di etnia We e Guézé, si sviluppa ai piedi di 18 montagne, nei pressi della foresta tropicale che la Costa d’Avorio condivide con la Liberia: la zona è nota per la presenza di ponti in liana che i giovani iniziati costruiscono nel corso di una sola notte e che si possono attraversare a piedi senza difficoltà, purché vengano rispettati i dettami imposti dalla tradizione. Nel pomeriggio visiteremo la foresta delle scimmie sacre di Gbepleu (depositarie del significato del nome Man) e poi ci fermeremo in un villaggio per assistere all’arrivo delle maschere Guéré, anello di congiunzione tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti che durante la danza ristabiliscono l’ordine cosmico con un atto di riconoscenza al Dio creatore e agli antenati.

Giornata dedicata all’esplorazione della regione boschiva della Costa d’Avorio, ancora pressoché estranea al turismo: percorreremo la pista in 4x4 fino a raggiungere l’isolato insediamento dei Guéré dove assisteremo alla performance dei Jongleurs (danza tradizionale che purtroppo si sta perdendo), mentre le giovani donne con il viso dipinto di caolino bianco si esibiranno in una sorprendente danza acrobatica. Nel pomeriggio riprenderemo il viaggio fino a Daloa Nella regione di Daloa, abitata dall’etnia Guro, assisteremo alla danza delle maschere Zaouli, un omaggio alla bellezza femminile nato negli anni Cinquanta del secolo scorso che si ispira a una ragazza di nome Djela Lou Zaouli.

In mattinata visita alla basilica of Our Lady of Peace. Trasferimento a Grand Bassam, capitale della Costa d’Avorio dal 1893 al 1900 e Patrimonio UNESCO dal 2012, fu costruita su una striscia di terra tra la laguna di Ebrié e l’Oceano Atlantico ed è una città di stampo coloniale che si caratterizza per i lunghi viali alberati e le sgargianti buganvillee. A Grand Bassam visiteremo il vecchio edifico delle Poste (gioiello dell’architettura coloniale francese) e il Museo del Costume (sito nell’ex Palazzo del Governatore) che vanta una ricca collezione di costumi tribali, maschere, ornamenti e fotografie d’epoca, poi rientreremo ad Abidjan per l’ultima cena. Sarà disponibile una camera di cortesia presso l’Hotel Onomo fino al trasferimento in aeroporto per il volo di rientro.

Arrivo in Italia, nelle rispettive città di destinazione.

Fine dei servizi di Viaggitribali “Costa d’Avorio, Il Paese delle Maschere.”