L’Uganda è un paese dalla bellezza ineguagliabile, dove in poche ore è possibile attraversare paesaggi diversi e variegati: dalle savane aride del nord all’impenetrabile foresta tropicale del sud, dalle scarpate della parte meridionale della Rift Valley alle piantagioni di tè e caffè che proliferano alle pendici del Mount Elgon fino alla rigogliosa vegetazione del Rwenzori Mountains National Park. Ma c’è di più! L'Uganda è uno dei pochi paesi di tutto il continente che ha saputo adeguarsi alle tendenze internazionali e ha puntato sull’eco-turismo come mezzo di sviluppo e strumento di riscatto dalla povertà: nel 2006, con il solo ricavato della vendita del Gorilla Permit, il paese ha incassato dall’estero circa 4 milioni di dollari.
Il prezzo per l’acquisto del permesso, attualmente pari a 750 dollari pro-capite, è giustificato dall’alto costo di gestione delle attività collegate alla tutela dei primati: dalle persone impiegate nella protezione dei parchi al miglioramento di strutture e attrezzature, alla ricerca, la promozione e la divulgazione. Inoltre, non tutti i parchi nazionali e le riserve dell’Uganda preservati dall’UWA (Uganda Wildlife Authority) sono in attivo dal punto di vista economico e le aree protette più richieste, per le quali esistono limitazioni d’accesso, sostengono con i loro introiti anche quelle meno visitate.
Last but not least, una parte del ricavato viene destinato alle comunità locali residenti presso i parchi e le aree protette: nei pressi di Buhoma, per esempio, è stata costruita una scuola per i bambini di tutta la zona e sono stati attivati diversi punti di primo soccorso grazie ai proventi derivati dal turismo.
L’attenzione dell’UWA per l’eco-turismo ha anche un altro effetto: incrementare nelle popolazioni locali l’interesse e l’attenzione verso le ricchezze naturalistiche dell’Uganda, sviluppando un livello di coscienza che punti alla protezione e la conservazione del territorio come condizione propedeutica al benessere delle comunità.