L’Uganda è senza alcun dubbio un Eden in terra per gli amanti dell’avventura, della natura selvaggia e degli animali. Universalmente nota – insieme alla Repubblica Democratica del Congo e al Rwanda – come la terra dei primati, l’Uganda ospita sul suo territorio le Montagne della Luna ricordate in tempi antichi dal grande geografo greco Tolomeo ma rimaste avvolte nel mistero fino alla fine del XIX secolo quando l’esploratore inglese Henry Marion Stanley le identificò nella mole del massiccio montuoso del Ruwenzori, nel Sud-Ovest del paese. Dal 1991 le fantomatiche Mountains of the moon sono parte del Ruwenzori National Park, Patrimonio dell’Umanità dal 1994, che con una superficie di 998 km2 rappresenta una delle tante meraviglie dell’Uganda.
Il massiccio del Ruwenzori si estende per circa 80 chilometri dall’Equatore in direzione nord e porta le tracce delle antiche glaciazioni dei diversi monti che lo compongono tra cui il Monte Stanley che con Punta Margherita tocca i 5.109 metri di altezza attestandosi, dopo il Kilimangiaro e il Monte Kenya, come la terza vetta più alta d’Africa.
La peculiarità del massiccio del Ruwenzori è legata alla stratificazione in quota che determina il succedersi di diversi ecosistemi: dalle colline coltivate ai boschi di montagna con 75 specie di alberi e i primi esemplari di felci di alte dimensioni (come la Cyathen Deckenii che si erge fino a raggiungere i 5 metri); dal bosco di bambù, proprietà indiscussa dell’Arundinaria Alpina che ospita felci arboree che superano i 10 metri di altezza, alla brughiera con il suo elevato concentrato di eriche, seneci giganti e lobelie; dalle praterie alpine, sopra i 3.800 metri, che registrano una progressiva riduzione delle specie vegetali (quasi esclusivamente muschi e licheni) alle vette che superano i 4.800 metri, perennemente innevate e prive di qualsivoglia forma di vegetazione.
A colpire il visitatore del Ruwenzori National Park non è solo la straordinaria abbondanza e varietà della flora ma anche la fauna che per adattarsi all’altitudine si è trasformata in sottospecie endemiche della catena montuosa.
Sfortunatamente la guerra civile in Uganda ha decimato la popolazione animale e nonostante l’attenzione di cui è stata oggetto negli ultimi anni abbia consentito un lieve aumento di pachidermi, bufali, antilopi e primati, ci vorrà del tempo prima che possa riprendersi dalla mattanza degli scorsi decenni. A questo punto la domanda sorge spontanea: chi è la vera bestia? L’uomo o l’animale?
Diana Facile
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