Il tè è una delle bevande più popolari al mondo ed è consumato quotidianamente da milioni di individui anche se poi ben pochi di questi si chiedono da dove viene e qual è il costo sociale e umano che gli sta dietro. Spesso e volentieri, infatti, la nostra “pacifica” tazza di tè cela persone che si spaccano la schiena ore e ore sotto il sole cocente in cambio di pochi centesimi di dollaro per raccogliere le preziose foglie dalle piante di Camellia sinensis, una consapevolezza che – se possibile – dovrebbe farcela apprezzare ancor di più. In questo contesto si colloca il Bangladesh dove abitualmente si consuma il Tè arcobaleno, noto come Saata Rong Cha (in bengali) e Seven-color tea / Seven-layer tea (in inglese).
Prima di entrare nello specifico dell’argomento in questione, spendiamo qualche parola sul legame tra il tè e il Bangladesh. Pur producendo solo il 3% del quantitativo mondiale di tè in un mercato dove Cina, India e altri paesi asiatici detengono il primato, il Bangladesh spicca tra i colossi come il decimo consumatore (al mondo) della bevanda e la coltivazione delle piante di Camellia Sinensis gioca un ruolo rilevante sull’economia nazionale del paese.
Furono i latifondisti britannici, verso la metà del XIX secolo, a introdurre la coltivazione di tè in Bangladesh, un business che si sviluppò rapidamente – grazie alle condizioni climatiche – specialmente sulle colline erbose della regione di Srimangal, poco distante dal confine con l’India. Qui ogni anno, da marzo fino alla metà di dicembre, le donne – che grazie al tocco delicato consentono di conservare i teneri germogli perfettamente integri – si occupano della raccolta delle foglie di tè.
E ora andiamo a vedere più da vicino il Tè arcobaleno che vide i natali proprio a Srimangal per mano dell’alchimista Romesh Ram Gour. Dopo aver scoperto che le foglie di tè non sono tutte uguali e che a foglia diversa corrisponde una diversa densità, l’inventore bengalese iniziò a comporre il Saata Rong Cha e alternando gusti, colori e consistenza diede vita a una delle bevande più rinomate del Bangladesh al punto che ogni anno orde di visitatori giungono a Srimangal per degustare il colorato nettare.
Purtroppo la formula magica del Tè arcobaleno se la tiene ben stretta il suo inventore e a ragion veduta – mi sento di aggiungere - visto l’alto numero di emulatori che pretendono di preparare il vero Seven-color tea. Per assaporare la versione originale, l’unica possibilità è il Nikantha Tea Cabin, sede operativa e laboratorio alchemico della bevanda dell’allegria.
Diana Facile
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