Erede di una storia millenaria e di una cultura ancestrale, l’Etiopia si caratterizza per l’immensa varietà etnica e linguistica: pur mescolandosi tra loro attraverso i matrimoni, le etnie dell'Etiopia conservano alcuni punti fermi che le caratterizzano e ne garantiscono l’unicità.
Lingue dell'Etiopia
In Etiopia convivono 83 lingue e circa 200 dialetti.
I quattro ceppi fondamentali sono il Semitico, il Cuscitico, l’Omotico e il Nilo-Sahariano.
Le lingue semitiche presentano affinità con l’ebraico e l’arabo. La lingua più antica è il Ge’ez che si sviluppò con il Regno di Axum e rimase in uso fino alla metà del XIX secolo. Oggi si mantiene solo nelle funzioni religiose. Altre lingue semitiche sono il Tigrinya (Tygray), il Guaraginya (Gurage), l’Adarinya (Harar) e l’Amarico (Gondar, Wollo, Shewa, Gojjam) che oggi è la lingua ufficiale dell’Etiopia.
Tra le lingue cuscitiche la più famosa l’Afan Oromo, diffusa nel sud del paese (Welega, Nord Wollo, Shewa, centro Arsi, ovest Ilubador, sud Sidamo, est Harerge), seguita dal Somalinya (in uso nell’Ogaden). Nel nord dell’Etiopia le lingue cuscitiche sono presenti grazie agli Afar che parlano l’Afarinya.
Le lingue omotiche si concentrano nella parte sud-orientale del paese, nelle zone vicine al fiume Omo da cui prendono il nome.
Le lingue nilo-sahariane attraversano il paese passando da est a ovest fino al confine con il Sudan.
Le etnie dell'Etiopia
Di seguito alcuni esempi di etnie dell'Etiopia di gruppo semitico.
Amhara
Gli Amhara (Centro-Nord dell’Etiopia, sopra Addis Abeba) sono un popolo dedito all’agricoltura, fiero della propria indipendenza ed estremamente ospitale, ma è anche un popolo che tiene molto alla sua riservatezza.
Vivono in case tradizionali a forma circolare costruite con fango, letame, legno e paglia ricavata dal Teff, cereale prodotto da loro stessi che si utilizza per preparare l’injera, il pane acidulo tipico dell’alimentazione etiopica. Sulle montagne, invece, le case sono in pietra con il tetto di legno sostenuto da un palo centrale.
Caratteristica principale dell’etnia Amhara è il senso di comunità e lo spirito di collaborazione nell’aiutare i propri fratelli.
Tigray
I Tigray (Nord dell’Etiopia, al confine con l’Eritrea) sono un popolo di agricoltori e allevatori: si dedicano alla coltivazione di Teff, granoturco, orzo, piselli, lenticchie, cipolle, patate e all’allevamento di pecore e capre da cui ricavano pelli e lane per le coperte e gli indumenti.
Le case tipiche dell’etnia Tigray possono essere in pietra a pianta quadrata oppure tonde, con il tetto piatto di terra. La loro peculiarità è una brocca di ceramica rotta sul tetto da cui esce il fumo del focolare domestico.
Gurage
I Gurage hanno una lingua di origine semitica, ma sono di ceppo misto: semitico e hamitico. Vivono in una zona deliziosa a est del fiume Gibe, nella parte meridionale dell’altopiano etiope.
La loro economia si basa sull’enset, il finto banano, un alimento molto nutriente che dà loro la corteccia e le fibre per le loro belle case a pianta circolare. Sono inoltre coltivatori di caffè, chat (eccitante naturale da masticare), tabacco ed eucalipto che usano come legna da ardere: tutti prodotti commerciabili che garantiscono al gruppo un’economia florida.
Ecco invece alcuni esempi di etnie dell'Etiopia di gruppo cuscitico.
Oromo
Il popolo di etnia Oromo (prevalentemente nel sud dell’Etiopia, ma molto presente anche nella regione Amhara) si divide in centinaia di sottogruppi.
Molti Oromo, in particolare i Borana, possiedono un sistema detto gada che ordina e governa i vari villaggi. La vita degli uomini, che credono in un Dio assoluto chiamato Waka, si divide in periodi di 8 anni l’uno e a governare la comunità sono gli appartenenti al 3° e al 4° gruppo, ossia tra i 24 e i 32 anni di età. L’ordine cosmico mantenuto dal Dio Waka è rappresentato da tre colori e fa pensare al Yin Yang orientale.
Le case degli Oromo possono essere circolari con il tetto spiovente, circolari con il tetto piatto e sporgente oppure a cupola, con le travi che partono da terra e in un unico blocco formano anche il tetto.
Konso
Il popolo Konso vive nel Sud-est dell’Etiopia, a sud della riserva di Yabello. Grazie alla posizione isolata, tra le verdi colline e le terrazze coltivate dell’area, si sono mantenuti intatti nella loro autenticità.
I Konso sono un popolo animista che al pari dei Borana venerano un solo dio (Waq, il dio del cielo) e sono un esempio di cooperazione che regola la vita della comunità: grazie alla dedizione e all’instancabilità nel lavoro costituiscono la società pressoché perfetta.
Per costruire case e terrazze utilizzano la pietra, sfruttando le potenzialità della zona. Spesso portano sulla fronte simboli fallici, a dimostrazione dell’alto lignaggio dei membri della società.
Peculiarità del popolo Konsa sono i wagas, grandi statue totemiche che erigono sulle tombe dei defunti.
Hamer
Gli Hamer sono un altro popolo affascinante del sud dell’Etiopia le cui donne, universalmente riconosciute come belle ed eleganti, sfoggiano acconciature in stile egizio con la particolarità del caschetto che diventa lucido grazie all’uso di grasso animale e ocra rosso.
Indossano gonnellini di pelle decorati con conchiglie di Ciprea, borchie e anelli di metallo e usano adorni particolari che differenziano le donne nubili da quelle sposate: le prime si distinguono per i piatti d’alluminio sulla fronte, le seconde per il collare di ferro noto come bignere.
Karo
L’etnia dell’Etiopia Karo vive a sud della zona Murs, sulla riva sinistra dell’Omo River, e parla una lingua di tipo omotico che si avvicina molto a quella degli Hammer.
I Karo sono dediti all’agricoltura e quando scarseggia, si sostengono con la pesca.
Come gli Hammer celebrano il passaggio dall’adolescenza all’età adulta con un rito: il giovane dimostra di essere meritevole di prendere moglie saltando una fila di bovini, posti l’uno accanto all’altro.
Sono animisti e vivono in pace con gli Hammer, ma a volte sono in conflitto con i vicini Mursi.
Mursi
I Mursi si trovano nell’area del Mago e sono uno degli ultimi gruppi etnici dell’Etiopia in cui le donne indossano ancora il dhebi a tugoin - ceramiche o dischi di legno nelle labbra inferiori – come espressione dell’età adulta sociale e del potenziale riproduttivo.
Borana
Il popolo Borana vive nella savana meridionale, a est di Konso, ed è conosciuto per i pozzi cantanti costruiti a trincea che si spingono fino a dieci metri di profondità. È un popolo bello ed elegante che non concepisce l’uso della violenza.
Dorze
I Dorze sono abili tessitori e producono splendidi scialli detti gabbis. Sono fumatori incalliti e si dedicano alla coltivazione di tabacco, cavoli e spezie.
Afar
Gli Afar vivono nella regione più arida e difficile di tutta l’Etiopia: la Dancalia.
Sono un popolo bello e forte, forgiato dalle condizioni di vita del deserto, e sono temuti da tutti: non a caso il loro nome è da sempre associato all’aggettivo terribile.
L’immagine evocativa degli Afar li vede accompagnati da un cammello.
Le donne si distinguono per i colori vivaci dei vestiti e la cura maniacale del corpo, mentre gli uomini per il loro aspetto e in particolare per la capigliatura.