Sud Pakistan & Balochistan, Racconto di un viaggio tra deserti, misticismo e colori inaspettati

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Il racconto del nostro ennesimo ritorno in Pakistan Dal 3 al 17 novembre 2024 – Viaggitribali in Pakistan 

✨ L’inizio: Lahore, tra specchi e rituali

Il viaggio è cominciato con qualche imprevisto, come spesso accade nelle avventure che valgono davvero. Ma poi, Lahore ci ha accolti con il suo abbraccio vibrante: l’oro del Palazzo degli Specchi, i richiami lontani delle moschee, le voci dei venditori che danzano tra spezie e tessuti.

Abbiamo assistito, occhi spalancati, alla cerimonia della bandiera al confine con l’India. Un rituale potente, coreografico, che più che un confine sembrava un teatro. E già lì, qualcosa in noi era cambiato.

🕊️ Misticismo e Umanità a Multan

Multan è stata una carezza. Le voci dei bambini nella scuola coranica, le parole recitate dai fedeli, i suoni ipnotici del Qawwali al tramonto. Il Sufismo ci ha attraversato l’anima, mentre la città ci svelava i suoi angoli più nascosti: bazar vivissimi, mausolei silenziosi, volti che raccontano mille storie.

Qui la spiritualità è tangibile. Non come concetto, ma come vibrazione. Ce la siamo portata addosso, anche dopo essere ripartiti.

🏜️ Nel cuore del deserto: Derawar e Cholistan

Il deserto ci ha accolti con i suoi silenzi e i suoi castelli di sabbia. Derawar è una fortezza che parla di tempi lontani, e il cimitero reale della dinastia Abbasi ci ha sorpresi con la delicatezza dei suoi decori. Ci sembrava di fluttuare in una bolla di pietra e vento.

I chilometri sotto il sole non ci hanno pesato. Eravamo leggeri, come sospinti da un’energia comune.

🌾 Incontri, bazar e vita vera

I mercati dell’Uch Sharif ci hanno immersi in un’umanità semplice, vera, accogliente. Donne dai volti intensi, bambini con frutta tra le mani, sguardi che ti attraversano. Non eravamo turisti. Eravamo ospiti. E ogni sosta, anche la più imprevista, era un piccolo rito di accoglienza.

Sui ponti di Sukkur, nei bazar caotici e colorati, tra i venditori di banane e il profumo di canna da zucchero, abbiamo vissuto la bellezza di un viaggio inaspettato.

🌀 Moenjodaro: la memoria antica

Tra le rovine di Moenjodaro ci siamo sentiti minuscoli, come granelli di sabbia nella storia. Eppure, lì tra mattoni millenari e voci antiche, c’era qualcosa che ci parlava. Una guida locale ci ha aperto il suo villaggio, le sue donne, la sua famiglia: un dono che ancora oggi custodiamo con gratitudine.

🌊 Lago, spiritualità e trance

Manchar Lake ci ha regalato uno dei momenti più puri: i Mohana, popolo del lago, ci hanno accolti con semplicità disarmante. E poi Sewhan Sharif, dove il rituale del Daman ci ha mostrato la fede che si fa corpo, movimento, estasi.

Nel cortile dell’albergo, la sera, si rideva. Si parlava. Ci si conosceva davvero.

⛰️ Balochistan: pinnacoli, scorte e magia

E poi… il Balochistan. Una terra remota, aspra e bellissima. Dove la polvere si mescola all’incenso e i pinnacoli dell’Hingol National Park sembrano templi scolpiti dal vento.

Lì, sotto la guida discreta e appassionata della polizia locale, abbiamo camminato tra montagne che si tuffano nel mare. Abbiamo toccato la sabbia di Kund Malir, ascoltato le onde, vissuto l’alba come un rito sacro.

🛕 Il tempio induista e l’India che non ti aspetti

Hinglaj Mata è stata la sorpresa più struggente. Tra canti, incensi e volti dipinti, sembrava di essere in India. Un luogo sacro dove l’umanità si riunisce, senza confini, senza etichette. E noi lì, silenziosi, parte del tutto.

🌇 Karachi: caos e contrasti

A Karachi, il viaggio volgeva al termine. Alcuni disservizi non ci hanno scalfito. Avevamo dentro molto di più. Al tramonto, sulla spiaggia (senza più cavalli o dromedari), guardavamo l’orizzonte in silenzio, mentre il sole affondava nel mare. Dentro di noi, invece, qualcosa si era appena acceso.


💛 Un viaggio che resta

Questo viaggio non è stato solo un itinerario. È stato un’esperienza collettiva, intensa, viva. Un gruppo che si è acceso, giorno dopo giorno, tra risate, silenzi, stanchezze condivise e momenti indimenticabili.

Abbiamo visto un Pakistan diverso. Inaspettato. Profondo.
E ora, ovunque siamo, un pezzetto di deserto, una nota di Qawwali, un profumo speziato ci riporta lì.
Dove tutto è cominciato. E qualcosa, dentro, non è mai più tornato come prima.

Link al viaggio: Pakistan del Sud, Baluchistan

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