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PAKISTAN

Kalash Chilam Joshi Festival

“Il Paese delle Alti Valli” & Kalash Chilam Joshi Festival

PAKISTAN JOSHI FESTIVAL

FOCUS DEL VIAGGIO:

  • IMPEGNO ALTO
  • DURATA 16 GIORNI, 14 NOTTI
  • VIAGGIO ETNICO / CULTURALE / NATURALISTICO / PHOTO EXPERT
  • VIAGGIO DI GRUPPO
  • GUIDA LOCALE IN LINGUA INGLESE

STILE DEL VIAGGIO:

  • TURISMO ETICO E RESPONSABILE FINALIZZATO ALLA VALORIZZAZIONE DI CULTURE E CONSERVAZIONE DI USI E TRADIZIONI
  • TURISMO CULTURALE CON LA SCOPERTA DI ETNIE, COSTUMI LOCALI E FESTE TRADIZIONALI
  • ECO-TURISMO CON VISITA A VILLAGGI, MERCATI E REALTÀ SOCIALI
  • VIAGGIATORI ESPERTI CON SPIRITO DI ADATTAMENTO

VIAGGIO IN SICUREZZA:

  • HOTEL 3* 4* – STRUTTURE CATEGORIA STANDARD LOCALI
  • MEZZI DI TRASPORTO IN SICUREZZA (Bus /Jeep)
  • CORRISPONDENTI CONSOLIDATI E AUTORIZZATI
  • ITINERARIO IN SICUREZZA
  • ACCOMPAGNATORE DALL’ITALIA DA 10 PARTECIPANTI
  • GARANZIA POLIZZE DI VIAGGIO EUROP ASSISTANCE

EMOZIONI DEL VIAGGIO:

Natura, etnie, cultura: aspetti diversi e sorprendentemente coesistenti in un unico avvincente Paese, in cui l’itinerario è ricerca di un glorioso passato in grado di soddisfare il viaggiatore esigente. Il Pakistan è uno dei paesi più interessanti e vasto del subcontinente indiano: l’itinerario è proposto nella sua area settentrionale e nell’area metropolitana di Islamabad. La coincidenza con la “chicca” e poco nota festa Kalash Joshi Festival nella valle di Bumburet, a pochi chilometri dal confine con l’Afghanistan, consente di conoscere da vicino in occasione dell’evento primaverile l’eccezionale etnia Kalash, innestandosi in uno dei rami principali della Via della Seta, che dal Centro Asia attraverso il Khunjerab Pass conduce all’India, ricco di testimonianze culturali e archeologiche di influsso Tibetano e Ghandara.

  • FESTIVAL JOSHI KILAM: La festa primaverile dei Kafir Kalash, eredi di Alessandro Magno, con le particolari tradizioni, danze e costumi colorati.
  • ATTUALITA’ & COSTUME: Officina di laboratori e pittura di Trucks, Partita di Polo, Mercati Old Raja Bazar Rawalpindi e Saddar Bazaar Gilgit, Shandur Top con Shandur Polo Ground il più alto campo di Polo del mondo, Hunza Valley dove si trova il mito di Shangri-lá, Karakorum Highway la superstrada più transitata di Tir, che ha preso il posto della mitica Via della Seta, Ponti sospesi tibetani, Chalt punto di collisione dell’Indo-Pak continentale, Genuini villaggi nelle valli isolate.
PAKISTAN JOSHI FESTIVAL

Itinerario di viaggio

Giorno

ITALIA – VOLO INTERNAZIONALE

Ritrovo dei Sig.ri partecipanti all’aeroporto di partenza. Disbrigo delle formalità di imbarco. Partenza con volo di linea in classe economica per Islamabad con scalo a Istanbul. Pasti e pernottamenti a bordo.

Giorno

ISLAMABAD CITY TOUR

Arrivo a Islamabad e trasferimento in hotel, colazione e tour della città. Islamabad, la capitale del Pakistan, è situata ai piedi delle Margalla Hills, nella parte settentrionale del Potohar Plateau. A differenza della vicina città gemella di Rawalpindi, Islamabad è verde e lussureggiante. Visiteremo la Moschea Shah Faisal (progettata dall’architetto turco Vedat Dalokay e finanziata in gran parte con donazioni dell’Arabia Saudita, è una delle più grandi moschee al mondo), Shakar Padia (il moderno e superbo Pakistan Monument a forma di fior di loto), l’interessante complesso templare Bari Imam Shrine dedicato a Shaykh Shah'Abd al-Laṭīf (un asceta sufi del XVII secolo del Punjab venerato oggi come Santo patrono di Islamabad) e il Lok Virsa (Museo Nazionale di Etnologia che presenta le tradizioni di storia e vita pakistane). A Rawalpindi, all’interno del vecchio ed esteso Raja Bazaar, avremo modo di osservare l’umanità proveniente da località pakistane remote con la loro diversità etnica, in un via vai di contrattazioni compulsive tra bancarelle e negozi fornitissimi paragonabili al tipico suq arabo. Una nota di colore e costume è riservata a Rawalpindi dalla particolare visita del Truck Repair District dove meccanici, pittori e operai lavorano in sinergia tra laboratori e officine di camion colorati da riparare e dipingere come quadri naif in movimento, con decori che servono per chiedere prosperità agli dei ma anche per attirare clienti. Pernottamento a Islamabad.

Giorno

ISLAMABAD – DIR

Dopo colazione lasceremo Islamabad e ci dirigeremo a Dir costeggiando le pendici montane che fiancheggiano le fertili vallate. Lungo il cammino, effettueremo varie soste fotografiche. Pernotteremo a Dir, villaggio a guardia del Lowari Pass, prima di affrontare la salita nel nord del Pakistan.

Giorno

DIR – LOWARI TUNNEL – CHITRAL

Partiremo per Chitral subito dopo colazione attraversando il Lowari Tunnel che si snoda per 10.4 km e passando sotto le montagne bypasseremo il Lowari Pass (3.118 m). Tra tornanti e panorami mozzafiato raggiungeremo l’isolata valle di Chitral (1.475 m) situata nell’estremo nord del Khyber Pakhtunkhwa, ai piedi del Tirich Mir (7.708 m, la più alta sommità dell’Hindu Hush, una vetta visibile da diversi punti della città). Concepito nel settembre del 1975 come tunnel ferroviario, i lavori per la costruzione del Lowari Tunnel furono interrotti per mancanza di fondi e poi ripresi nel settembre 2005 con la funzione di tunnel veicolare. Il Lowari Tunnel, costato 190 milioni di US$, fu inaugurato nel mese di luglio del 2017. Alessandro Magno fece tappa qui nel 326 a.C. lasciandosi alle spalle la tradizione greca che si riflette ancora oggi nei i costumi della popolazione indigena. Una recente iscrizione sanscrita ricorda che il paese passò sotto il dominio del re Kaipal di Kabul, di fede buddhista. Dopo il succedersi di vari regimi salirono al potere i Mehtras che governarono il regno per oltre trecento anni. Se arriveremo in tempo utile ed è in programma, potremo assistere a una partita di Polo, il gioco nazionale pakistano che a Chitral gode di gran seguito e dispone di ottimi team facenti parte del Pakistan Premier League. Pernottamento a Chitral.

Giorno

CHITRAL – BUMBURET VALLEY

In mattinata visiteremo la Shahi Masjid, sede della scuola coranica, con gli adiacenti Shahi Qila o Chitral Fort (Palazzo-Fortezza dei Mehtar) e il Bazaar dove incontreremo vari commercianti locali di etnia Pashtun. Proseguiremo per la Valle Bumburet/Kalash e ci fermeremo al villaggio di Brun per entrare in alcune case tradizionali abbarbicate sulla roccia e visitare il museo e il cimitero. Trascorreremo la giornata passando di villaggio in villaggio e di casa in casa.

La Kalash Valley (1.670 – 2.310 m) si compone di tre piccoli valli adiacenti (Bumburet, Rambur e Birir) adagiate tra le montagne dell'Hindu-Kush, vicino al confine con l’Afghanistan, ed è accessibile solo tramite una strada transitabile in jeep. I Kafir Kalash, circa 3.000 abitanti, costituiscono il più piccolo tra le minoranze etniche del Pakistan. Praticano una religione politeista e hanno una cultura unica al mondo. Sono considerati dai mussulmani come infedeli (Kafiri appunto) perché venerano antiche divinità intimamente connesse alla natura e sono noti al mondo intero per il loro atteggiamento gioioso verso la vita. I Kalash vivono in piccoli villaggi costruiti sulle colline nei pressi delle rive dei corsi d’acqua ma le loro case sono costruite su fondamenta solide di pietra, accatastate le une alle altre. L'origine dei Kalash è controversa. Narra la leggenda che i soldati delle legioni del conquistatore macedone Alessandro Magno si stabilirono a Chitral e da qui, imparentandosi con la gente locale, diventarono i progenitori degli attuali Kalash che parlano ancora l’antico idioma Kalashwar. Molti Kalash presentano tratti somatici ariani con carnagione chiara e occhi cerulei. Recentemente sono state effettuate delle analisi dei DNA per cercare la parentela genetica con gli europei ma gli attuali Kalash si dichiarano convinti discendenti di Iskander. Pernottamento nella Kalash Valley. (Per approfondire potete leggere l’articolo Tra le minoranze etniche del Pakistan, alla scoperta dei Kalash.

Giorno

KALASH CHILAM JOSHI FESTIVAL

Al mattino presto nei villaggi della valle viene distribuito il latte e condivisa la tipica frutta locale essiccata (noci e gelsi), disposta in grandi ceste decorate da fogli di noci a disposizione di tutti gli ospiti. I Kalash, vestiti a festa, girano per le case rendendosi omaggio reciprocamente e ballano per le strade del paese. Dalla Bumburet Valley ci sposteremo nella Rumbur Valley (presso il Charsu di Grum) e assisteremo ai festeggiamenti con una grande adunanza di Kalash provenienti dai villaggi limitrofi pronti a danzare e cantare al ritmo delle percussioni. Visiteremo altre case e villaggi e poi rientreremo a Bumburet per la cena e il pernottamento. Queste sono le giornate più importanti del Festival e la partecipazione dei Kalash è molto attiva per cui seguiremo gli eventi proposti spostandoci nei vari villaggi (Brun, Batrix, Anish o Krakal). Pernottamento nella Kalash Valley.

Giorno

KALASH CHILAM JOSHI FESTIVAL

Dedicheremo anche questa giornata al Chilam Joshi Festival seguendo gli eventi programmati nei diversi villaggi della valle. Assisteremo alle danze coreografiche (a onda, come una S) dei gruppi di danzatori e ballerine locali che si muovono al ritmo frenetico dei tamburi, tra un tripudio di costumi colorati, grida e fischi. I Kafir Kalash ritengono la dea Jestak protettrice dei loro figli e delle loro case e in alcune occasioni effettuano sacrifici di animali (capre) per renderle omaggio e ringraziarla. Kafir è un termine arabo che indica la professione di una fede pagana e significa infedele, idolatra (in netto contrasto con il termine mussulmano che vuol dire credente). Mentre gli uomini vestono alla stessa maniera dei mussulmani, fatta eccezione per un piccolo ornamento (fiore o nastrino) che i Kalash portano sul Pacol, il berretto di panno, le donne indossano un costume ben diverso dall’abito delle donne mussulmane: un vestito nero stretto in vita da una fascia di stoffa colorata, grandi file di collane attorno al collo e uno zucchetto decorato con perline colorate, cipree e monete del mare come copricapo. Pernottamento nella Kalash Valley.

Giorno

BUMBURET VALLEY – MASTUJ

Dopo colazione riprenderemo il viaggio diretti a Mastuj. Il paesaggio che si profila è particolarmente suggestivo con la presenza di villaggi sparsi lungo il gran canyon alluvionale che congiunge l’altopiano di Panjikur alla valle di Kashgar e che oltre il Boroghil Pass scorre nel Yarkhun Gol, solcato a valle dall’omonimo fiume. Ruscelli e canali di irrigazione attraversano i campi di grano e orzo fiancheggiati da alberi popolari. Nei villaggi saranno invece gli albicocchi a prendere il sopravvento. Avremo modo di osservare nuovamente il Tirich Mir e di ammirare la confluenza dei fiumi Chitral e Khunar. Faremo sosta al Mori Peak e al Buni Zoom (6.542 m), punti panoramici sulle montagne dell’Hindu Kush. Arriveremo a Mastuj nel tardo pomeriggio per la cena e il pernottamento. RICHIESTO SPIRITO DI ADATTAMENTO.

Giorno

MASTUJ – GUPIS

Lasceremo Mastuj diretti a Gupis attraversando lo Shandur Pass. Lungo il tragitto faremo diversi stop fotografici sul fondovalle del fiume Ghizer che scorre parallelo all’Afghan Whakan Corridor (separante il Pamir e il Tajikistan dal Karakorum Range). Da Yarkhun, con vista superba sul fiume Mastuj, saliremo lentamente costeggiando la riva orientale del fiume Lspur che passa per il villaggio di Harchin fino a giungere allo Shandur Top (3.800 m) che si apre sul Lago Shandur e sullo Shandur Polo Ground, il più alto campo di Polo al mondo in cui si svolge l’annuale Torneo di Polo con una partita tra le squadre dei distretti di Chitral e di Ghizer (generalmente nelle prime due settimane di luglio). Proseguiremo per Gupis costeggiando il lago Khalti, il fiume Khalti con l’omonimo ponte sospeso tibetano, passeremo la confluenza tra i fiumi Ghizer e Yasiney e dopo aver superato il Gahkuch viewpoint, giungeremo a Phunder (2.800 m), al centro dell’omonima valle nota come “Piccolo Kashmir”. Concluderemo la giornata con la vista panoramica del meraviglioso Phunder Lake e del fiume Ghizer. Pernottamento a Gupis o nei dintorni di Khalti Lake.

Giorno

GUPIS – GILGIT – KARIMABAD/HUNZA

Da Gupis ci dirigeremo a Karimabad-Hunza attraverso splendide vedute delle valli di Gahkuch e Punial passando per Gilgit, città situata lungo uno dei rami della Via della Seta che attraversa più a nord il Khunjerab Pass e da cui sono transitate la maggior parte delle carovane dirette a Kashgar e a Ferghana. I monaci cinesi, buddhisti, di ritorno dai pellegrinaggi in India nel V secolo, trovarono il Buddhismo ampiamente diffuso in queste zone mentre l’Induismo iniziò a penetrare nel nord dell’India solo nell’VIII secolo e probabilmente raggiunse Gilgit nel X secolo a seguito dei combattimenti con i locali a filo di lama di sciabola degli Shin, provenienti dal basso Indo. Tracce Shin resistono ancora nel locale Shina, il dialetto ancora oggi parlato dal popolo Shina, nella regione del Gilgit-Baltistan. Dopo la visita al Bazaar di Gilgit (Raja e Seddar Bazaar) e al vecchio ponte sospeso sul fiume Gilgit, raggiungeremo la gola di Shuko Gah, negli immediati dintorni, che ospita sulla parete rocciosa di Kargah Nala un Buddha scolpito in stile tibetano (il Kargah Buddha) risalente al VII secolo. Da Gilgit proseguiremo per Karimabad-Hunza (99 km, 2-3 h) lungo la Karakorum Highway, salendo gradualmente di circa 100 metri di dislivello ogni 10 km. Lungo il percorso effettueremo diverse soste panoramiche per godere della vista spettacolare del monte Rakaposhi (7.788 m) con una corona di neve che cambia colore a seconda dell’intensità della luce. Il percorso pullula di campi terrazzati, in particolare di albicocchi, meli e noci, spettacolari sia quando sono in fiore che in autunno. Lungo la KKH ci fermeremo nei pressi di Chalt, il punto esatto in cui i continenti si scontrarono circa 60-70 milioni di anni fa causando la collisione dell’Indo-Pak continentale, slittato sotto la placca eurasiatica, che ha originato la catena del Karakorum e dell’Himalaya. L’arrivo a Karimabad (2.500 m), capitale dell’Hunza Valley, è emozionante: si tratta infatti dell’unica città al mondo in cui si possono vedere cinque cime sopra i 7.000 m, in ogni direzione. Il monte Rakaposhi (7.788 m), il Diran (7.526 m), l’Ultar-I (7.399 m), l’Ultar-II (7.310 m) e il Golden Peak (7.027 m), con la sagoma della Principess Bobulimuting che si distende all’orizzonte dell’Hunza, rappresentano uno degli skyline più amati del Pakistan. Pernottamento a Karimabad-Hunza.

Giorno

HUNZA VALLEY TOUR – KARIMABAD

Karimabad, un tempo Baltit, è il capoluogo dell’Hunza Valley nel distretto Gilgit-Baltistan ed è situata a 2.500 m. d’altezza. Il suo nome deriva dal Principe Karim Agha Khan, il capo spirituale della setta Nazari degli sciiti ismailiti. L’Hunza Valley è nota anche come il luogo del mito di Shangri-lá, la terra dell’eterna gioventù. Questo mito, dovuto alla longevità dei suoi abitanti, è alimentato da un buon tenore di vita locale in un mondo libero e lontano da militanti estremistici islamici, povertà e inquinamento. Lo scrittore statunitense James Hilton si ispirò a questa valle nella stesura del suo romanzo “Orizzonte perduto” (1933) da cui è stata tratta la sceneggiatura di ben due film dall’omonimo titolo. Anche i Borusho, abitanti dell’Hunza Valley, si ritengono naturali discendenti dei soldati greci che facevano parte dell'esercito di Alessandro il Grande.

Giorno

KARIMABAD – PASU – GULMIT -KARIMABAD

Partiremo in bus lungo la KKH in direzione del Khunjerab Pass, al confine cinese, entrando nel Gojal Tehsil (distretto di Gilgit Bastistan) nell’alto Hunza che storicamente aveva per capitale Gulmit (2.406 m). Qui visiteremo il Museo locale, sito all’interno di un’abitazione tradizionale, e la Casa dei Tappeti gestita da un gruppo di donne di etnia Wakhi Tajik. Passando per il lungo Tunnel Long Life PAK-China Friendship (galleria lungo la Karakorum Highway a sugello dell’amicizia pakistana-cinese), effettueremo diversi stop con viewpoint presso il Lago Attaabad (noto anche come lago Gojal, lago color turchese formatosi a seguito della caduta di un’enorme frana nei pressi dell’omonimo villaggio), Pasu con i suoi particolari graffiti rupestriPasu Glacier (uno dei ghiacciai bianchi dell’Hunza Valley) e Batura Glacier (il quinto ghiacciaio non polare più lungo al mondo, 56 km). Rientreremo a Karimabad fermandoci presso l’Hussaini Gojal Suspension Bridge (ponte tibetano sospeso che attraversa il Borit Lake nell’Hunza superiore) su cui spesso transitano con le gerle uomini e donne di etnia Wakhi Tajik e sul Tupopdan, la “montagna baciata dal sole” noto anche come Cattedrale di Pasu o Torri della Cattedrale, con le sue alte creste che si riflettono nel fiume Hunza. Pernottamento a Karimabad-Hunza.

Giorno

KARIMABAD – CHILAS

Lungo la Karakorum Highway seguiremo il percorso del fiume Hindo fermandoci nel punto in cui si scontrano tre imponenti catene montuose: il Karakorum, l’Himalaya e l’Hindū-Kūsh. Emozionante la sosta al punto panoramico del Nanga Parbat (8.125 m) - la 2° vetta più alta del Pakistan e la 9° del mondo, considerato come il pilastro terminale dell’Himalaya occidentale - che ha la triste fama di “Montagna Assassina” per l’alto indice di mortalità tra scalatori e ascensionisti. Giungeremo infine a Chilas dove visiteremo i locali graffiti rupestri e pernotteremo.

Giorno

CHILAS – BESHAM

Riprenderemo la strada per Islamabad e attraverseremo il Kohistan sempre proseguendo sulla Karakorum Highway (una delle strade più tormentate e transitate della zona) seguendo i ripidi versanti verticali della stretta gola dell’Indo dove non è raro avvistare lunghi incolonnamenti di convogli e camion decorati nel classico stile pakistano. Questa è una delle zone più selvagge del Pakistan che sfugge al controllo del governo. Il Kohistan, che in persiano significa "Terra di Montagne" è una delle aree geologiche più affascinanti della terra. Pernottamento a Besham.

Giorno

BESHAM – TAXILA – ISLAMABAD

Partiremo molto presto la mattina e da Besham proseguiremo in direzione di Islamabad passando per Manshera e Abbottabad. Prima di giungere a Islamabad visiteremo Taxila che si compone di 18 siti archeologici di notevole valore culturale dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Taxila, circa 35 km a nord-ovest di Rawalpindi, è uno dei più importanti tesori archeologici del sub-continente indiano e ospita i resti di tre grandi città e decine di monasteri buddisti del periodo compreso tra il 600 a.C. e il 600 d.C. Situata al punto d'incontro delle rotte commerciali che collega la Cina, l'India, l'Asia centrale e l'Occidente, Taxila era considerata il crocevia della cultura del mondo antico. Alessandro Magno vi giunse nel 326 a.C. ed ebbe discussioni filosofiche con gli intellettuali residenti. Lasciò qui anche un presidio ma il suo impero si disintegrò rapidamente dopo la sua morte a Babilonia. Ashoka, prima di ereditare l'intero territorio dell'Impero Maurya (che comprendeva anche la maggior parte del subcontinente con il Gange) intorno al 275 a.C., fu viceré di Taxila. Egli introdusse il Buddismo a Gandhara, da dove la religione si diffuse in Asia Centrale, in Tibet e Cina. Ashoka morì nel 232 a.C. e poco dopo anche il suo impero decadde. In seguito i Greci Battriani dal nord dell'Afghanistan governarono Gandhara, costruendo una nuova città a Taxila, oggi chiamata Sirkap, con un’innovativa pianificazione urbanistica a pianta squadrata regolare e strade che si incrociano ad angolo retto. Intorno al 60 d.C. i Kushan (il cui regno multiculturale si estendeva dal Xinjiang cinese al mare di Aral, attraverso gli odierni Uzbekistan, Afghanistan e poi anche Pakistan, fino all'India Settentrionale) arrivarono dall'Afghanistan ed estromisero i Parti portando al suo massimo splendore nel II secolo d.C. l'impero Gandhara, esteso dall'Iran orientale alla valle del Gange. I Kushan costruirono quindi una nuova città a Taxila facendone il capoluogo di regione. I Kushan furono grandi mecenati del buddismo che dal I al V secolo d.C. fu la religione maggioritaria, e sotto il loro grande regno furono costruiti migliaia di stupa seguendo gli stimoli dell'arte Gandhara buddista del tempo. Intorno all'anno 455 un disastro si abbatté su Taxila con l’avvicinarsi degli Unni Bianchi, orde dall'Asia centrale correlate ad Attila, che devastarono l'intera Europa. Oggi Taxila è un paradiso archeologo e presenta un interessante e ben tenuto museo e otto siti sparsi a breve raggio. I migliori oggi visitabili sono quelli di Jualian, Dharmarajika, Jandial e Skirkap. Dopo un’ultima cena pakistana a Islamabad, ci riposeremo in vista della partenza il giorno successivo per l’Italia.

Giorno

ISLAMABAD – VOLO INTERNAZIONALE - ITALIA

Trasferimento all’aeroporto internazionale di Islamabad dove, svolte le pratiche burocratiche di uscita, ci imbarcheremo per rientrare in Italia. Dopo un breve transito aeroportuale a Istanbul, ripartiremo con un nuovo aeromobile per la città italiana di destinazione.

Fine dei servizi di Viaggitribali “PAKISTAN: KALASH CHILAM JOSHI FESTIVAL”

NOTA BENE

NOTA: Tutte le escursioni sono progettate in modo da essere abbastanza flessibili per potersi adeguare alle condizioni di clima e traffico o per esigenze organizzative, sanitarie e/o sicurezza e per approfittare delle opportunità che possiamo incontrare lungo il percorso. RICHIESTO SPIRITO DI ADATTAMENTO.

NOTA BENE: Le strutture ricettive non sono paragonabili ai nostri standard. In capitale gli alberghi sono tutto sommati ben organizzati. Al di fuori dei centri urbani e dalla capitale, le strutture possono presentare gravi problemi di manutenzione, causati anche dalla chiusura per pandemia. Alcuni alberghi statali non hanno al momento riaperto. Nella cittadina di Mastuj la situazione è molto drastica, in quanto è presente un'unica guest house in condizioni pessime. In questo caso è richiesto un forte spirito di adattamento ed è consigliato il sacco a pelo e il sacco lenzuolo.

NOTA BENE: Si prega di notare prima dell’adesione al viaggio, tutte le disposizioni Sanitarie Internazionali Anti-Covid come previsto da normative in uscita/entrata da/per l’Italia e nel luogo di destinazione del viaggio.

Per garantire la buona riuscita del viaggio e le caratteristiche in esso riportate, si consiglia l’iscrizione entro i 60 giorni dalla prevista partenza con deposito a titolo di conferma al viaggio.

NOTA: Alcune variazioni nel programma potranno essere realizzate dall’organizzazione, se ritenuto necessario e nell’interesse del gruppo per ragioni tecnico operative e di sicurezza.

LE SISTEMAZIONI IN CORSO DI VIAGGIO

  • Islamabad: Hill View Hotel o Envoy Continental Hotel o similare (2 notti)
  • Dir: Green Hill Hotel o similare (1 notte)
  • Chitral: Tirchmir Hotel o Riverside Pamir Hotel o similare (1 notte)
  • Bumburet/Kalash Valley: Benazir Hotel o Kalash Continental Hotel/Resort o similare (3 notti)
  • Mastuj: Parevak Guesthouse – NB: richiesto alto spirito di adattamento (1 notte)
  • Gupis: Blossom Inn o River Palace Hotel (1 notte)
  • Karimabad-Hunza: Al-Barkhat Hotel o similare (3 notti)
  • Chilas: Shangri-La Hotel o similare (1 notte)
  • Besham: Hilton Hotel Besham o Besham Continental Hotel (1 notte)

NB: la conferma dei nomi degli hotel/pernottamenti avverrà attraverso il foglio notizie a circa 2 settimane ante partenza.

OPERATIVI VOLI INDICATIVI

COMPAGNIA AEREA TURKISH AIRLINES DA:

MILANO Malpensa

  • TK1896    MXPIST 1455 1850
  • TK 710     ISTISB    2015 0335+1
  • TK 711     ISBIST    0505 0900
  • TK1895    ISTMXP 1205 1400

VENEZIA

  • TK1868    VCEIST 0930 1305
  • TK 710      ISTISB   2015 0335+1
  • TK 711      ISBIST   0505 0900
  • TK1869    ISTVCE 1745 1910

ROMA Fiumicino

  • TK1866    FCOIST   1525 1905
  • TK 710     ISTISB      2015 0335+1
  • TK 711     ISBIST      0505 0900
  • TK1865    ISTFCO   1245 1425

NB: Operativi voli soggetti a variazione all’atto della stampa del biglietto aereo. Possibilità di partenza da altri aeroporti (su richiesta e quotazione a parte)

NB: In merito ai continui aggiornamenti da parte delle Compagnie Aeree gli operativi potrebbero essere soggetti a cambiamenti.

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